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Roma

Italian Geothermal Forum, la seconda giornata

Secondo e ultimo giorno di incontri e confronti per favorire in Italia lo sviluppo della geotermia. A Larderello il nostro Paese è stato pioniere di questa energia rinnovabile e sostenibile, ma ora occorre accelerare sotto vari aspetti per contribuire alla decarbonizzazione.

Con la seconda e ultima giornata, si conclude a Roma l’appuntamento con l’Italian Geothermal Forum. Un’occasione di confronto a tutti i livelli sulla diffusione e sullo sviluppo della geotermia in Italia, una fonte di energia rinnovabile e sostenibile di cui il nostro Paese è stato uno storico pioniere e su cui però è necessario puntare anche in vista degli obiettivi di decarbonizzazione.

L’energia geotermica rappresenta un’opportunità anche per lo sviluppo industriale. E sono proprio le potenzialità della geotermia e le loro applicazioni a favore delle imprese il tema principale della seconda giornata del Forum promosso da In Fieri.

Ho detto in modo provocatorio che la geotermia si può fare ovunque, anche nel giardino di casa, ma non è una provocazione. È realmente così. Anche le aziende possono applicare la geotermia realmente per alimentare stabilimenti o quartieri fieristici, visto che noi ci occupiamo anche di questo” – ha spiegato Paolo Angelini, amministratore unico di In Fieri – “Ci si può tranquillamente staccare da una conduttura di gas e poter riscaldare o raffrescare uno stabilimento utilizzando esclusivamente la geotermia“.

La geotermia attualmente garantisce il 2% circa del consumo energetico italiano. Noi, come Rete Geotermica, che è una rete di imprese che ha al suo interno società che operano come sviluppatori e hanno anche la tecnologia per sviluppare progetti, abbiamo un piano ambizioso ma realistico” – il punto di Fausto Batini, presidente di Rete Geotermica – “Abbiamo oltre 40 progetti in Italia con un potenziale stimato di 800 MW e questo consentirebbe di raddoppiare l’attuale produzione al 2040. Si tratta di un obiettivo che riteniamo fattibile, ovviamente occorrono delle condizioni che siano favorevoli“.

Le condizioni per il nostro piano sono, in primis, maggior attenzione da parte dei decisori politici nell’accelerare le procedure, perché molti dei nostri progetti sono in fase autorizzativa da oltre dieci anni e questo non è accettabile dal punto di vista degli investitori” – ha aggiunto Fausto Batini – “L’altra condizione fondamentale è avere incentivi adeguati e delle misure di sostegno che aiutino la tecnologia che vorremmo mettere in campo, che è a zero emissioni e che è più innovativa di quella tradizionale attualmente operativa in Italia. Questo richiede degli sforzi anche dal punto di vista economico, perché sviluppare la ricerca significa anche prendersi dei rischi. Vorremmo vedere riconosciuto anche questo fattore da parte del governo“.

L’articolo Italian Geothermal Forum, la seconda giornata proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

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