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VIDEO | Minori e tribunali, Ascari: “Nordio non manda gli ispettori”


ROMA – “Dal 2018 presento interrogazioni parlamentari per denunciare il fenomeno dell’alienazione parentale. Nel primo governo Bonafede-Cartabia sono riuscita a far mandare ispettori ministeriali per casi di bambini allontanati per ctu prive di fondamento. A seguito delle ispezioni alcuni bambini sono tornati a casa dalla madre. In questo governo alle mie domande le risposte sono che ‘va tutto bene’. Il ministro Nordio risponde alle mie interrogazioni, ma conferma ogni parola dei Tribunali nei quali si chiedono le ispezioni e questo è molto preoccupante”. Alla Dire la deputata del Movimento Cinque Stelle, Stefania Ascari, risponde sulle interrogazioni presentate in merito ai casi di minori sottratti alle madri accusate di essere alienanti e simbiotiche. In questa legislatura, dice a margine di una conferenza stampa alla Camera sul caso di una mamma e del figlio che le è stato tolto, non sarebbe partita alcuna ispezione. “Questo non agevola la tutela delle madri che denunciano violenza nè i minori che vengono spessi rinchiusi in casa famiglia”, denuncia la deputata. Le perizie che diagnosticano questa alienazione parentale (ormai sconfessata come sindrome) mettono in atto nel procedimento per l’affido dei figli, laddove ci sia una denuncia di violenza domestica, un ribaltamento della situazione per cui il genitore accudente e protettivo, vittima della violenza, quasi sempre la madre, si ritrova ad essere periziato nella sfera psicologica e ad essere considerato idoneo o meno, dimenticando completamente i fatti e gli agiti violenti denunciati.

“Un business” dice ancora Ascari sulle “madri che da vittime diventano carnefici”. Questa è la storia di Luisa, mamma che l’8 marzo di un anno fa ha visto portarsi via suo figlio di 5 per una ctu che l’ha dipinta ‘simbiotica’ e affetta da sindrome puerperale, quella che da letteratura scientifica compare subito dopo il parto e non anni dopo. “Una ctu molto attiva nelle associazioni dei padri separati”, ricorda la mamma che ora suo figlio lo vede una volta a settimana. E una giudice che è la stessa del famoso caso Cittadella, bimbo prelevato mani e piedi come un detenuto. Negli incontri con suo figlio, spiega ai giornalisti e associazioni presenti, non è libera di accompagnarlo in bagno e se il bambino le dice che vuole tornare da lei, questo nei verbali non compare. Con lei in conferenza stampa i suoi legali. “I curatori non ascoltano bambini, si vedono sempre le stesse facce, è un incarichificio” ha denunciato l’avvocato Luciano Castaldi ricordando che “il prelievo forzo dei bambini è una barbarie e viene usato anche in normali contrasti di contrasto familiare”.Alfredo Di Costanzo ha presentato alcune strategie necessarie a impedire che l’uso distorto delle ctu e il potere della psicologia prevarichi i fatti nel giudizio civile. Si deve “rafforzare il riconoscimento giuridico dell’infondatezza della tesi dell’alienazione parentale; applicare le sentenze della Corte di Cassazione che hanno dichiarato la PAS priva di validità scientifica e inapplicabile nei tribunali; rispettare le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che ha condannato l’Italia per l’uso improprio dell’alienazione parentale e promuovere leggi che vietino esplicitamente il riferimento alla PAS nei procedimenti di affidamento e allontanamento forzato”. Per questo “vanno riformate le perizie psicologiche nei Tribunali e formati i giudici e i periti affinché utilizzino solo strumenti diagnostici riconosciuti scientificamente. E impedire che vengano utilizzati test e diagnosi basati sulla PAS, privilegiando invece valutazioni approfondite caso per caso, assicurare l’ascolto diretto del minore nei procedimenti giudiziari”.

IL BUSINESS DELLE CASE FAMIGLIA

L’avvocato Di Costanzo ha messo anche in luce il business delle case famiglia. “In Italia ci sono circa 50.000 minori allontanati dalle famiglie e collocati in case famiglia o affidati a terzi. Il costo medio di mantenimento di un minore in casa famiglia è tra 90 e 400 euro al giorno- ha ricordato- Si stima che lo Stato spenda oltre 1 miliardo di euro all’anno per questo sistema. Spesso gli allontanamenti sono basati su perizie psicologiche discutibili, senza prove concrete di maltrattamenti”, come accade alle donne che denunciano violenza e finiscono sotto la lente di periti e servizi sociali. Come è accaduto a Luisa accusata oltre che di avere una sindrome puerperale dopo anni dal parto, di essere ostativa e “seduttiva”, come si è sentita dire. Oggi suo figlio è stato collocato presso il padre, definito conformista e depresso in perizia mentre lei anticonformista, e i procedimenti penali di violenza a carico del suo ex archiviati. La deputata Stefania Ascari ha ricordato l’urgenza di riformare la legge 54 del 2006 che ad oggi di fatto non tutela adeguatamente i bambini perchè garantisce l’esercizio della genitorialità anche ai violenti. “Mette in pericolo i bambini”, l’allarme della deputata che torna a denunciare il business che muove la macchina delle perizie e delle case famiglia. I minori usati come “bancomat”, la denuncia dei legali. C’era nel modenese una mamma che ogni mattina accompagnava sua figlia a scuola. Era l’unica mamma che tutti i giorni le diceva ‘ti voglio bene’. L’accusarono di abusare di sua figlia. E dalla sera alla mattina gliela portarono via. La mamma, chiude così la conferenza stampa la deputata Ascari che conosce bene la storia, non resse quel dolore e si buttò giù dal quinto piano.
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