ROMA – La Russia dice no, anche se non ancora esplicitamente, alla proposta di cessate il fuoco vidimata da Stati Uniti e Ucraina. Il principale consigliere di Vladimir Putin per la politica estera ha dichiarato che la tregua di 30 giorni non darebbe “nulla” alla Russia, ma anzi regalerebbe alle forze di Kiev la pausa di cui hanno tanto bisogno.
Intanto l’inviato speciale di Trump Steve Witkoff è a Mosca per portare avanti i colloqui. Funzionari russi dicono che il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz ha fornito alla Russia tutti i dettagli dell’eventuale accordo.
Ma Ushakov, ex ambasciatore a Washington che parla a nome di Putin ha spento le giù risibili speranze di ottimismo: “Ho dichiarato la nostra posizione. Questa non è altro che una tregua temporanea per l’esercito ucraino, niente di più. Non ci dà nulla. Dà solo agli ucraini l’opportunità di riorganizzarsi, acquisire forza e continuare a fare la stessa cosa. Mi sembra che nessuno abbia bisogno di misure che semplicemente imitino azioni pacifiche, in questa situazione”.
Non è ancora chiaro come avrebbe reagito Trump, dopo che solo mercoledì aveva dichiarato di sperare che Mosca accettasse un cessate il fuoco per porre fine al “bagno di sangue”, minacciando anche delle “cose finanziarie che sarebbero molto negative per la Russia”.
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