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Elisa per ore sotto 4 metri di neve: chi sono i due scialpinisti morti a Cortina


BOLOGNA – Elisa De Nardi è rimasta sepolta per due ore sotto quattro metri di neve. Il fratello, colpito anche lui dalla valanga, ha cercato disperatamente di salvarla ma non ci è riuscito. Non è stato possibile salvare nè Elisa, 40 anni, nè lei nè l’altro ragazzo del gruppo, Abel Ayala Anchundia, 38 anni: son entrambi morti in ospedale, dove erano arrivati in gravi condizioni di ipotermia e arresto cardiaco. Sono loro i due scialpinisti morti dopo essere stati travolti da una valanga nella zona di Cortina, sulle Dolomiti bellunesi. Il fratello di Elisa, invece, Andrea De Nardi, è rimasto sepolto ma è sopravvissuto: è ricoverato in ospedale a Pieve di Cadore con una caviglia rotta ma non è in pericolo di vita. I corpi di Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia erano stati trascinati a valle dalla valanga e sono rimasti sepolti a lungo: Elisa per circa 4 ore, Albel per due.

LA VALANGA

Ecco i fatti: gli alpinisti si trovavano nella zona di Forcella Giau, valico alpino delle Dolomiti, tra Cortina d’Ampezzo e la Val Fiorentina. La valanga si è verificata ieri: per salvarli è intervenuto il Soccorso alpino. Sul posto è riuscito ad atterrare l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha sbarcato equipe medica, tecnico di elisoccorso e unità cinofila, mentre l’eliambulanza di Treviso ha provato ad avvicinarsi. Inutili i tentativi da parte dell’elicottero di Bolzano a causa delle condizioni meteo.

CHI ERANO LE VITTIME

Sia Elisa De Nardi che Abel Ayala Anchundia erano scialpinisti esperti, appassionati di montagna. Elisa De Nardi era iscritta al Cai dal 2023. Il fratello Andrea, 51 anni, da molti più anni. Era davanti, nell’escursione, e anche lui è stato travolto dalla slavina. Insieme ai due fratelli c’erano Abel e un’altra persona. È stato proprio questo quarto compagno del gruppo, rimasto incolume, che intorno alle 13 ha dato l’allarme e ha aiutato Andrea De Nardi a uscire dalla neve (era sepolto ma solo fino al collo).

Abel Ayala Anchundia, originario dell’Ecuador, era cittadino americano e lavorava alla base Nato di Aviano: viveva a Vittorio Veneto. Elisa e Andrea De Nardi erano di Conegliano. La 40enne, ritrovata sotto la neve dai soccorritori, è stata rianimata sul posto e poi elitrasportata al Ca’ Foncello di Treviso. Ma le sue condizioni erano troppo gravi e non ce l’ha fatta.

IL POST DEL SOCCORSO ALPINO

Sul luogo della valanga è intervenuto ieri l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha sbarcato equipe medica, tecnico di elisoccorso ed unità cinofila, mentre l’eliambulanza di Treviso provava ad avvicinarsi. Inutili i tentativi da parte dell’elicottero di Bolzano. Parte delle squadre del Soccorso alpino di San Vito di Cadore, Cortina, Alleghe – Val Fiorentina, Livinallongo e della Guardia di finanza sono salite con gli sci, parte elitrasportate, così come una seconda unità cinofila, una quarantina di soccorritori in tutto.

Il 38enne Abel è stato il primo a essere riportato in superficie: il personale medico ha subito iniziato le manovre di rianimazione, poi lo sciatore è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Mestre. Più difficile l’individuazione della terza sciatrice, poiché i segnali Artva indicavano un punto, ma le sonde non riuscivano a raggiungerla in quanto si trovava a oltre tre metri di profondità. Quando anche il cane di un’unità cinofila ha iniziato a scavare, i soccorritori si sono concentrati in quel luogo e hanno iniziato ad abbassare il livello della massa nevosa, finché il sondaggio ha rivelato finalmente l’esatta posizione della 40enne di Conegliano. Estratta dalla neve in gravissime condizioni, la donna è stata trasportata da Leone all’ospedale di Treviso.

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