La Natura non muore in silenzio: ogni fiume avvelenato, ogni foresta distrutta, ogni costa devastata è un grido che reclama giustizia.
Ed è proprio di giustizia che ci parla Stefania Divertito – giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali – nel suo ultimo libro “Uccidere la Natura. Come l’umanità distrugge e salva l’ambiente” (edito da Il Saggiatore), presentato a Roma nella splendida cornice della libreria Spazio7.
Uccidere la Natura ci racconta “l’ecocidio” che da anni l’uomo sta perpetrando ai danni della natura. I crimini contro la natura sono infatti la quarta attività criminale più redditizia al mondo. Un mercato che genera quasi 300 miliardi di dollari annui di entrate e costituisce un settore della criminalità in crescita.
L’ecocidio è il filo rosso che collega le tante vicende raccontate nel libro attraverso gli elementi dell’acqua, del fuoco, della terra e dell’aria.
“Ecocidio nasce dalla cultura di due mondi diversi, il mondo greco e il mondo latino perché significa etimologicamente uccidere, ammazzare la nostra casa comune – ci spiega l’autrice Stefania Divertito – è un reato ma è anche un movimento internazionale per l’approvazione di questo reato internazionale presso l’Onu e potrebbe diventare il quinto reato internazionale dopo il genocidio”.
“Mi rendo conto che il paragone tra genocidio ed ecocidio può sembrare un po’ azzardato, però – aggiunge Divertito – dobbiamo considerare che l’ecocidio è costituito da tutte le azioni che mettono in pericolo, uccidono, causano dei danni, diffusi e duraturi alla nostra casa comune, al nostro pianeta. L’unico pianeta che ospita gli esseri umani. Da questo punto di vista non sembra esagerato e dobbiamo dare forza ai nostri movimenti, al movimento internazionale che sta cercando di approvare questo reato”.
Tanti eventi avvenuti dall’altra parte del mondo, come la deforestazione dell’Amazzonia o il disastro ambientale causato nel 2010 dalla piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico, ma anche storie più vicine – alcune vissute in prima persona – come l’esplosione del deposito Agip a San Giovanni a Teduccio, Napoli Est o le esercitazioni militari a Capo Teulada in Sardegna che hanno distrutto la macchia mediterranea dell’isola.
Esercitazioni tornate recentemente alla cronaca con il disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia che – in estrema sintesi – prevede che le esercitazioni militari potranno scavalcare i vincoli ambientali, a meno che questi non vengano accordati dal Ministero della Difesa.
“È uno dei casi di disastro ambientale che più mi sconvolge, perché è qualcosa che accade ormai, ogni anno, da sessant’anni nel nostro Paese, in una regione che tutti conosciamo per le spiagge e la natura. E appunto – aggiunge l’autrice – quella natura viene venduta a eserciti stranieri, industrie belliche per testare, sperimentare armi. Questo significa che in Sardegna avviene ogni anno, una guerra finta, che non è stata dichiarata ma con armi vere”.
“Io ho affittato una casa lì in zona un paio di anni fa, mi sono intrufolata in quelle aree durante i bombardamenti e quello che ho visto è proprio la guerra. C’erano le bombe – ci racconta Stefania Divertito – c’erano i missili, chi sparava, i carri armati, i paracadutisti in una zona meravigliosa con una macchia mediterranea mangiata. Ora, questo sarebbe un ecocidio? È sicuramente un disastro ambientale, però questo non accade solo in Italia. Accade in New Messico, accade in Spagna, alle Hawaii. È accaduto a Mururoa, dove furono testate le bombe atomiche. Ecco la guerra, anche se non viene dichiarata ma solo provata è già una guerra che causa ecocidio”.
L’articolo ‘Uccidere la natura. Come l’umanità distrugge e salva l’ambiente’, il nuovo libro di Stefania Divertito proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.