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Tg Ambiente, l’edizione di martedì 18 marzo 2025

PIANO 2025-2034 TERNA, 23 MLD PER SVILUPPO RETE

Oltre 23 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni, con un rotondo +10% rispetto al precedente. E’ il Piano di Sviluppo 2025-2034 di Terna. Gli interventi che prevede consentiranno un significativo incremento della capacità di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 GigaWatt rispetto agli attuali 16 GW, con un aumento del 22% rispetto al precedente Piano. In aggiunta, il Piano punta all’aumento della capacità di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali, considerando tutte le opere incluse nel Piano anche oltre l’orizzonte decennale, grazie ai futuri progetti di interconnessione elettrica che aumenteranno l’affidabilità e la sicurezza della rete. “Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile” ha detto Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna.

IN ITALIA 265 IMPIANTI SCIISTICI DISMESSI IN ALTA QUOTA

Dalle Alpi agli Appennini nevica sempre meno. Il campanello d’allarme arriva dal numero degli impianti dismessi ad alta quota, ma anche dall’aumento dei bacini di innevamento artificiale per ‘fabbricare’ la neve. Nella Penisola sono 265 le strutture non più funzionanti, un dato raddoppiato rispetto al 2020 quando ne erano stati censiti 132. Piemonte (76), Lombardia (33), Abruzzo (31) e Veneto (30) sono le regioni ad oggi con più strutture dismesse. A tracciare questo quadro, con numeri e dati, è stata Legambiente con il nuovo dossier ‘Nevediversa 2025’. Aumentano anche i bacini di innevamento artificiale: 165 quelli mappati ad oggi in Italia tramite le immagini satellitari. Il Trentino-Alto Adige è la regione con più bacini censiti (60), seguita da Lombardia (23), e Piemonte (23).

INONDAZIONI, PREPARARSI AD AUMENTO EVENTI ESTREMI

L’intensità degli eventi estremi di precipitazione è destinata ad aumentare nei prossimi decenni: potrebbero essere esposte fino a 484.000 persone alle inondazioni fluviali e fino a 2,2 milioni alle inondazioni costiere in Europa ogni anno entro la fine del secolo. Le evidenze scientifiche e le ricerche recenti sottolineano l’urgente necessità di interventi di prevenzione per contrastare gli eventi estremi. Il Cmcc, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ricorda che quella in cui siamo è una nuova normalità. Il 12% delle persone che vivono in Europa risiede in aree che possono essere soggette a inondazioni fluviali. Tra il 1980 e il 2022, sono stati registrati 5.582 decessi legati alle inondazioni. Le inondazioni nel 2023 hanno colpito 1,6 milioni di persone nel nostro continente e causato circa l’81% dei danni economici in quell’anno dovuti agli impatti climatici.

PANDA GIGANTE, MIGLIORAMENTI MA ANCORA VULNERABILE

La situazione del Panda gigante, simbolo iconico della conservazione della biodiversità, è migliorata significativamente negli ultimi decenni. Tuttavia, il Panda gigante rimane ancora vulnerabile e non è fuori pericolo. Lo ha ricordato il Wwf. Nel 2016, un importante traguardo era stato raggiunto quando l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha riclassificato nelle liste rosse il Panda da ‘In pericolo’ a ‘Vulnerabile’. Questo cambiamento riflette l’aumento della popolazione, che gli studi più recenti stimano in circa 1.800 individui in natura. Per garantire la sopravvivenza a lungo termine del Panda gigante è necessario continuare a investire nella protezione dell’habitat, rafforzare la collaborazione con le comunità locali, in modo da combattere anche gli atti illegali di bracconaggio, e monitorare attentamente i parametri biologici della popolazione, come natalità, mortalità, abbondanza e distribuzione delle popolazioni, per intervenire nelle aree più critiche.
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