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Roma

«Una condivisione di piazza contraddittoria»

TOLFA – “Non sono andata alla manifestazione di Roma per l’Europa, nonostante riconosca l’importanza di una forte unione tra i popoli europei”. Si apre così la nota della segretaria del Pd di Tolfa e consigliera comunale Sharon Carminelli che interviene in merito alle manifestazione che si è svolta a Roma e alla sua mancata partecipazione: “Non mi convinceva il fatto di condividere la piazza con i molti presenti che hanno votato a favore del riarmo e che hanno un’ idea di “Pace” e di Europa che non riflette quella visione che io sostengo. Da un lato, c’era chi sostiene la leadership di Von der Leyen e le politiche attuali, votando convintamente la sua linea, e dall’altro chi critica proprio quelle politiche e desidera un’altra Europa – spiega la Carminelli – una condivisione di piazza contraddittoria, perché, pur trovandosi insieme per un’unica causa, quella causa rappresenta posizioni politiche così distanti che diventa difficile immaginare che davvero ci sia un obiettivo comune e soprattutto un modo condiviso di raggiungerlo. Credo che l’Europa abbia il diritto di difendersi, ma c’è una netta differenza tra una difesa legittima e l’investimento di milioni per il riarmo. Non possiamo permetterci di trascurare le esigenze sociali, economiche e ambientali per finanziare l’escalation di conflitti. La posizione contraria della mia segretaria, che però non viene del tutto accolta, testimonia come la vera difesa dei valori europei non sia davvero presa in considerazione, né tanto meno la costruzione di un futuro di pace duratura. In questo contesto, credo sia fondamentale riflettere sul significato di “difesa” e sulla vera missione che l’Europa dovrebbe perseguire. La vera difesa non è quella che si fonda sulle armi, ma quella che investe nei diritti umani, nell’istruzione, nella sanità, nella giustizia sociale. La pace non è solo l’assenza di guerra, ma la presenza di giustizia e di opportunità per tutti. È ora di smettere di finanziare la guerra e iniziare a investire in ciò che costruisce una società equa e pacifica. Siamo di fronte a un bivio: possiamo continuare a seguire una strada che privilegia il riarmo e la militarizzazione, o possiamo scegliere di difendere i valori che hanno reso grande l’Europa, basandoci sulla solidarietà, sul dialogo e sulla cooperazione tra i popoli. La mia speranza è che l’Europa possa ritrovare la sua vocazione originaria, quella di un’unione di pace, e che non venga mai più oscurata dalla paura e dalla logica del conflitto. E come dice Federic Mayor Zaragoza: “Se davvero crediamo in un’Europa pacifica, dobbiamo smettere di finanziare le guerre e cominciare a investire nelle soluzioni che promuovono la pace e il benessere collettivo”. ©riproduzione riservata

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