Proposta choc dell’Amministrazione Trump per contrastare l’influenza aviaria negli Stati Uniti d’America. Gli scienziati: “Preoccupante”.
Lasciare diffondere l’influenza aviaria negli allevamenti intensivi per avere animali resistenti al virus H5N1. Questa la proposta del Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America, Robert Francis Kennedy Jr., in un’intervista a Fox News, per contrastare la malattia riuscita a mettere in ginocchio l’industria avicola con i prezzi delle uova alle stelle.
Soltanto negli ultimi mesi, nel Nuovo Mondo, ben 17,2 milioni le galline, e non solo, morte a causa dell’infezione.
Proprio per questo, dopo l’allarme di sette ricercatori sulla rivista “Science” sullo scoppio di una possibile pandemia di influenza aviaria e dopo il monito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) sulla necessità di rafforzare biosicurezza, monitoraggio e sorveglianza a salvaguardia dei mezzi di sussistenza, la proposta dell’Amministrazione Trump è preoccupante.
A supportare l’iniziativa del Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America, Robert Francis Kennedy Jr., però, è la Segretaria dell’Agricoltura, Brooke Leslie Rollins, dopo avere ricevuto la disponibilità di alcuni allevatori all’esperimento.
Letting #H5N1 “rip” is a dangerous strategy that would let the virus replicate and potentially mutate – fueling pandemic risk. via @nytimes https://t.co/hkaKN2EXmX pic.twitter.com/W8NKCG91CV
— Pandemic Action Network (@PandemicAction) March 18, 2025
Influenza aviaria, Capua: “Siamo seduti su una bomba a orologeria”
L’influenza aviaria, se dovesse trasformarsi in una pandemia, potrebbe essere più letale del Coronavirus. A lanciare l’allarme è stata la virologa Ilaria Capua in un editoriale pubblicato sul quotidiano “Corriere della Sera” il 29 novembre 2024. Il virus H5N1, che ha fatto già salti di specie dagli uccelli ai bovini, ha cominciato a infettare gli esseri umani soprattutto negli Stati Uniti d’America. “Siamo seduti su una bomba a orologeria“, ha scritto la dottoressa.
Preoccupante, a detta sua, la scarsa collaborazione della potenza mondiale amministrata ancora una volta da Donald Trump. Il motivo? Gli Stati Uniti d’America avrebbero condiviso poche, o nulle, informazioni scientifiche sui sequenziamenti dell’influenza aviaria riscontrata nelle vacche da latte. Non a caso le industrie zootecniche a stelle e strisce, anziché subire restrizioni sanitarie adeguate per contenere la patologia, stanno continuando a lavorare. È più importante il profitto economico o la salute pubblica? Una domanda che, oggi più che mai, potrebbe essere retorica.
A trasformarsi in pericolosi vettori di contagio, secondo la virologa Ilaria Capua, potrebbero essere gli immigrati illegali assunti come operatori agricoli. Persone che, non potendo andare dal medico a causa della mancanza di un regolare contratto di lavoro, potrebbero contribuire al propagarsi dell’influenza umana o dell’influenza aviaria. “L’incontro fatale tra i due virus potrebbe scatenare una nuova pandemia molto più aggressiva e mortale del Coronavirus“, ha concluso la divulgatrice scientifica.
Prima o poi ci presenterà il conto.#AvianFlu pic.twitter.com/i7NIyN22ms
— Ilaria Capua (@ilariacapua) November 29, 2024
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