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Intelligenza Artificiale sempre più temuta dai giovani che chiedono di studiarla a scuola

I giovani della Gen Z temono l’Intelligenza Artificiale, soprattutto per le prospettive occupazionali, per questo chiedono di studiare e conoscere meglio l’algoritmo

 L’Intelligenza Artificiale affascina ma spaventa anche, soprattutto i ragazzi e le ragazze della Generazione Z. Lo rivela l’edizione 2025 della ricerca “Dopo il diploma”, condotta da Skuola.net ed ELIS, l’ente non profit che promuove progetti di innovazione e formazione.

I numeri della ricerca sulla Intelligenza Artificiale

La ricerca “Dopo il diploma” ha analizzato un campione di 2500 studenti delle scuole secondarie e dallo studio è emerso che 6 ragazzi su 10 sono spaventati dall’algoritmo, mentre 8 su 10 vorrebbero approfondirne la conoscenza, anche nelle aule di scuola, proprio a causa del sempre più elevato utilizzo dell’IA.

Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro

Come detto il 60% del campione teme l’IA, ma con varie sfumature. Il 31% ritiene che ogni settore lavorativo sia a rischio e sarà colpito da questo strumento, mentre il 29% ritiene che il cambiamento sarà importante ma non in tutti i settori. Infine il restante 30% va in una direzione diversa, perché crede che l’IA offrirà nuove opportunità e nuovi sbocchi lavorativi, dicendo addio a mestieri ormai obsoleti.

La richiesta degli studenti

Ciò che accomuna il campione interrogato nello studio, è il desiderio di conoscere meglio e in modo più approfondito l’algoritmo e di studiarlo a scuola. Di questo 80% del campione intervistato, il 41% vorrebbe che l’Intelligenza Artificiale diventasse argomento obbligatorio nel percorso scolastico, mentre il 40% predilige una scelta facoltativa. Ma il dato più importante è che meno di 1 studente su 5 ritiene che questo argomento debba rimanere fuori dalle mura scolastiche.

L’utilizzo dell’IA nello studio

Se gli studenti sono spaventati dall’IA, è anche vero che ne fanno un abbandonante utilizzo quotidiano, anche nello studio. Nello specifico il 51% del campione ha rivelato di usare l’Intelligenza Artificiale generativa, ChatGPT in primis, “molto spesso” e “spesso”. Gli utilizzi dell’IA sono molteplici: molti studenti impiegano l’IA come compagno di studi da cui farsi interrogare o a cui fare domande in caso di incomprensioni, ma anche per ottenere consigli sul metodo di studio più adeguato. Un altro utilizzo cruciale è la correzione degli elaborati.

Utilizzi extra scolastici

L’IA non viene impiegata solo in ambito scolastico, ma anche per utilizzi personali come la creazione di video o immagini (25%), per ricerche di vario genere (40%) e per interrogarla su ogni tipo di argomento e ricevere consigli pratici (36%).

Una conoscenza adeguata dell’Intelligenza Artificiale

Se è vero che l’utilizzo dell’algoritmo è elevato, è anche vero che in pochi ne conoscono a fondo il funzionamento. Solo il 29% ha dichiarato di seguire dei corsi o dei tutorial per comprendere il funzionamento dello strumento. In ambito scolastico, poi, i numeri sono ancora più bassi: solo 1 studente su 10 ha avuto modo di conoscere e prendere confidenza con l’IA con il proprio insegnante e questo spiega anche perché i ragazzi e le ragazze chiedono di inserire l’argomento nei programmi.

L’intervento della politica sull’IA

Proprio oggi è arrivato il via libera dell’Aula del Senato al ddl sull’Intelligenza Artificiale che ora passa all’esame della Camera. Il provvedimento definisce princìpi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di IA. Promuove un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, e garantisce la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali di questo strumento. Il ddl riguarda anche l’adeguamento di reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA.

Il commento politico

La maggioranza applaude al nuovo provvedimento, con il Senatore di FdI Franco Zaffini che dichiara: “Ci attendono quindi grandi sfide, l’Intelligenza artificiale ha aspetti positivi, ma anche dei rischi che dovremo gestire. Per questo sarà fondamentale la formazione. Anche l’informatica in passato ha rappresentato una novità che sembrava rivoluzionaria, ma poi è stata soppiantata dalla digitalizzazione e ora è il tempo dell’IA. Sta a noi fare in modo che la disponibilità dei dati non sia incontrollata e che il futuro appartenga all’uomo e non ai robot”.

Il commento delle opposizioni

L’opposizione parla invece di occasione mancata, con il Senatore del PD Lorenzo Basso: “Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale è l’ennesima, grandissima occasione mancata da questo Governo per rendere l’Italia protagonista della rivoluzione tecnologica che sta trasformando e sempre più trasformerà la società. Potevamo essere interpreti e guida in Europa, se ci fossimo fatti promotori di progetti come quello proposto dal Premio Nobel Giorgio Parisi con l’idea di un Cern europeo dell’IA. Invece, il Governo Meloni ha preferito affidarsi a tecnologie ‘degli amici’, rinunciando al ruolo di attore principale e relegando il nostro Paese a semplice spettatore”.

L’articolo Intelligenza Artificiale sempre più temuta dai giovani che chiedono di studiarla a scuola proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

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