Gli studenti della scuola media di Pietralunga, in provincia di Perugia, hanno fatto visita al canile Alta Valle del Tevere. L’iniziativa è stata organizzata dall’azienda Giuliano Tartufi per sensibilizzare le nuove generazioni sul tema delle adozioni, dell’abbandono e della cura degli animali
Un’iniziativa per sensibilizzare le future generazioni su ‘quanto di bello c’è intorno a loro’ e sul prendersi cura degli animali, è quella organizzata dall’azienda Giuliano Tartufi insieme alle professoresse Elisabetta Fruttini e Valeria Baldicchi, e rivolta agli studenti della scuola media di Pietralunga, in provincia di Perugia (Istituto Comprensivo Umbertide Montone Pietralunga).
I ragazzi sono stati protagonisti di una visita al Canile comprensoriale Alta Valle del Tevere, a Lerchi, nel comune di Città di Castello.
Ad accogliere i piccoli visitatori, c’erano gli educatori cinofili e Paola Matrigali Tintori, responsabile del canile, oltre a Giuliano Martinelli ed Elisa Ioni, rispettivamente titolare e brand manager dell’azienda Giuliano Tartufi.
“Io – ha detto Giuliano Martinelli – mi focalizzerei più che mai sul fatto di far vedere anche ai ragazzi della scuola media e a tutti noi che invece di andare a prendere un batuffolino di razza, un canino appena trovato da 800, 1000, 3000 euro, importati di qua e di là, potrebbero fare una visitina dentro un luogo in cui vengono portati cani abbandonati”.
“Mi piacerebbe – ha aggiunto Martinelli – che tutti i cittadini e chiaramente partendo dai bambini della scuola media facciano una passeggiata qui, vedano quello che c’è e magari prendano una decisione diversa”.
“Vorrei – ha sottolineato Giuliano Martinelli – non che le persone si fissino esclusivamente sui cani ma che comunque li trattino come esseri senzienti, che trattino il cane come un essere vero, come un animale da compagnia vera, come una compagnia per i tuoi giorni, per la tua vita, per la serenità”.
“Vedo ricerche – ha ricordato Martinelli – che dicono che fa bene al cuore, alla salute, ecc, di sicuro il cane che ti viene incontro quando torni a casa è un momento bellissimo, unico e irripetibile”.
“Qui i cani sono tenuti bene – ha evidenziato ancora Giuliano Martinelli – quindi non è che che i ragazzi hanno visto cani in condizioni disperate, però hanno visto i cani con bisogno di affetto, con bisogno di aiuto. Quindi credo che si portino a casa un’esperienza, che si portino a casa un’idea in più, credo che si portino a casa un pensiero in più”.
Gli studenti si sono dimostrati interessati all’attività del canile, hanno posto domande e interagito con gli amici a quattro zampe.
“Questo percorso è iniziato circa un mese fa – ha raccontato la responsabile del canile Paola Matrigali Tintori – quando mi sono recata io stessa alla scuola di Pietralunga. Abbiamo cominciato a parlare di come tenevano il cane ed è venuto fuori che ognuno aveva una diversa tipologia di cagnolino: chi da caccia, da tartufo, chi da compagnia. È venuto fuori un ‘problema’ riguardo la gestione degli animali, di tutti i cani”.
“Chiacchierando con i ragazzi – ha riferito ancora Paola Matrigali Tintori – abbiamo sentito inoltre che molti di loro non erano mai stati in una realtà come quella del canile. Ci è sembrato importante fargliela conoscere. Ho inoltre consegnato loro alcuni moduli per diventare soci Enpa, un segnale per spingerli ad avere un approccio diverso con gli animali. Sarebbe bello se qualcuno di questi ragazzi, poi, diventasse un adottante o un volontario del canile, c’è tanto bisogno”.
“Gli studenti – ha concluso Paola Matrigali Tintori – sono stati molto attenti e volenterosi di conoscere la realtà degli altri animali. Realtà che gli ho presentato in un quadro del randagismo, che in Umbria è abbastanza sotto controllo. Purtroppo però i canili esistono perchè se le persone non vanno a ricercare il proprio cane smarrito, questo va a finire nei canili”.
La mattinata era iniziata con la visita a Palazzo Albizzini, dove gli studenti hanno potuto ammirare le opere di Alberto Burri.
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