I computer e i tablet nelle scuole primarie di Madrid, in Spagna, potranno essere utilizzati per un massimo di due ore a settimana, per limitare l’uso eccessivo di questi dispostivi da parte degli alunni
Il governo regionale di Madrid ha deciso di intervenire di fronte all’abuso di strumenti tecnologici da parte dei bambini e ha svelato i piani messi in campo per limitare l’uso di computer e tablet. Nelle scuole primarie, dunque, questi dispositivi potranno essere utilizzati per un massimo di due ore a settimana.
I divieti in vigore da settembre
Queste limitazioni entreranno in vigore a Madrid dal prossimo settembre e vieteranno anche agli insegnanti di assegnare compiti che implichino l’uso di schermi. Le misure sono considerate le prime del loro genere in Spagna e coinvolgeranno circa 500.000 bambini in 2.000 scuole pubbliche nella capitale e nei dintorni. Tornare dunque ai libri, ai dettati e alla scrittura a mano, per favorire una formazione adeguata agli alunni.
La Comunidad de Madrid, primera en España que elimina de sus colegios el uso individual de dispositivos digitales.
Sólo se permitirá en Infantil y Primaria su utilización compartida y supervisada, con un máximo de hasta dos horas semanales.
+Info: https://t.co/Wuue6PZaAk pic.twitter.com/bmeAB7klUo
— Comunidad de Madrid (@ComunidadMadrid) March 19, 2025
Device digitali solo per poche ore
Tuttavia i divieti non saranno totali: ad alcuni alunni sarà consentita una piccola quantità di tempo supervisionato davanti allo schermo ogni settimana. Ai neonati e ai bambini piccoli dalla nascita ai tre anni sarà vietato usare gli schermi, mentre agli studenti della scuola materna dai tre ai sei anni sarà consentita un’ora di tempo supervisionato al computer a settimana.
Purché vi sia uno scopo didattico
Agli alunni del terzo e quarto anno della scuola primaria sarà consentito un massimo di 90 minuti a settimana, che saliranno a due ore per quelli del quinto e sesto anno, purché vi sia uno scopo didattico. Le scuole secondarie potranno stabilire i propri limiti e i bambini con bisogni educativi speciali saranno esentati dalle nuove regole.
Una regola centrale
Sebbene alcune regioni spagnole, tra cui quella di Madrid, abbiano già introdotto delle regole sull’uso del telefono nelle scuole, il Ministero dell’Istruzione ha proposto una direttiva centrale per non utilizzare i telefoni nelle scuole materne ed elementari e per limitarne l’uso nelle scuole secondarie alle attività educative condotte dagli insegnanti.
Preoccupazione per l’utilizzo degli schermi
A Madrid, ma anche nel resto del paese, sta crescendo la preoccupazione per l’uso eccessivo degli schermi da parte dei bambini. Proprio per questo il governo spagnolo sta lavorando a una legge che aumenta l’età minima necessaria per aprire un account sui social media dai 14 ai 16 anni. Inoltre chiede alle aziende tecnologiche di installare dei sistemi di verifica dell’età più efficaci, oltre a sistemi di parental control che garantiscano un maggior controllo per i genitori.
Intelligenza Artificiale e deepfake
L’obiettivo di questa norma è garantire i diritti dei minori nell’ambito digitale, in particolare il diritto alla privacy, all’onore e all’immagine di sé, nonché il diritto alla protezione dei propri dati personali e all’accesso a contenuti adatti alla propria età. Per questo la legge contiene misure volte a sanzionare adeguatamente la violazione dei diritti che può verificarsi in tale ambiente, come la diffusione di immagini generate dall’IA e impone obblighi ai grandi operatori e agli influencer di garantire l’informazione e i diritti dei minori.
Contrastare la criminalità
Considerando poi che la tecnologia ha facilitato nuove forme di criminalità, il governo di Madrid auspica anche di adattare il quadro giuridico esistente per proteggere bambini e adolescenti. A questo proposito, il disegno di legge criminalizza i deepfake pornografici, ovvero la diffusione non autorizzata di immagini o audio generati dall’intelligenza artificiale o da qualsiasi altra tecnologia.
Lotta al grooming
La legge introduce anche il grooming, ossia l’inganno online che colpisce i minori, come circostanza aggravante in vari reati contro la libertà sessuale dei minori. Si rafforza poi la criminalizzazione della distribuzione di materiale pornografico ai minori.
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