In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Con “RiforestAzione” la natura torna protagonista in 13 città italiane; 2) Discariche abusive, bonificato il 90% dei siti; 3) Marevivo festeggia 40 anni di impegno per il mare; 4) Plastica in Mare, migliaia di rifiuti sui fondali del Mar Mediterraneo
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Con “RiforestAzione” la natura torna protagonista in 13 città italiane: Valorizzare il verde urbano ed extraurbano in 13 città metropolitane d’Italia, che rientrano nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ l’obiettivo di “RiforestAzione”, iniziativa lanciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il sostegno di Axpo Italia e Pulsee (PALSI’) Luce e Gas. L’iniziativa, che riguarda Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari, è stata svelata nel corso di un incontro all’Orto Botanico di Roma.
2) Discariche abusive, bonificato il 90% dei siti: Dopo otto anni, dal marzo 2017, sono state regolarizzate 73 discariche abusive sulle 81 affidate al Commissario Straordinario. Altri 5 siti sono in attesa di una risposta da parte della Direzione generale Ambiente dell’Unione Europea, mentre su altri 3 siti devono essere ultimati i lavori. Sono alcuni dei dati contenuti nella quindicesima relazione semestrale sullo stato delle discariche abusive italiane, presentata nel corso di una conferenza stampa dal commissario unico alle bonifiche, il generale dell’Arma dei Carabinieri, Giuseppe Vadalà che guida una task force composta tutta da Carabinieri che ha periodicamente inseguito e raggiunto gli obiettivi fissati nel cronoprogramma operativo. Un’esperienza, quella maturata dalla struttura del Commissario che potrebbe servire come modello per future operazioni di bonifica e gestione ambientale in Italia e oltre. Durante la conferenza stampa, a cui hanno preso parte anche il Comandante del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, il Generale Fabrizio Parrulli, il Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, Claudio Contessa ed il Presidente della Commissione Ecomafie, Jacopo Morrone, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava ha ricordato l’importanza della sinergia tra le istituzioni, l’utilizzo delle ultime tecnologie, l’individuazione dei flussi dei rifiuti per contrastare il fenomeno, ma soprattutto ha annunciato che il Governo è a lavoro sulla semplificazione della normativa per poter accorciare sempre di più i tempi. Poche regole – ha detto – ma chiare, per chi le attua e per chi controlla.
3) Marevivo festeggia 40 anni di impegno per il mare: Marevivo festeggia 40 anni di attività. Un traguardo importante per la Fondazione, che dal 1985 si batte per la tutela e la salvaguardia del mare e delle sue risorse attraverso azioni e campagne nazionali e internazionali. Tra i successi raggiunti, le leggi più stringenti per la tutela dei mari, ma sono ancora tanti ancora gli obiettivi da raggiungere. La Fondazione Marevivo è stata tra le prime realtà in Italia a richiamare l’attenzione sull’impatto nocivo della plastica monouso dispersa in mare e sulla pericolosità delle microplastiche, la cui presenza è stata addirittura rilevata negli organi umani, mettendo a repentaglio la salute dell’uomo.
4) Plastica in Mare, migliaia di rifiuti sui fondali del Mar Mediterraneo: Nei fondali del Mar Mediterraneo c’è una vera e propria discarica. Secondo un recente studio del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, pubblicato sulla rivista scientifica Marine Pollution Bulletin, ad una profondità di oltre 5 chilometri nell’abisso Calipso, situato nel Mar Ionio sud-orientale, nonché punto più profondo del Mar Mediterraneo, ci sono ben 26.715 rifiuti per ogni chilometro quadrato. La ricerca è stata condotta con un veicolo sommergibile della Caladan Oceanic, che ha esplorato il fondo marino, utilizzando telecamere ad alta definizione, le cui immagini sono state successivamente analizzate per identificare e contare i detriti. I dati hanno rivelato che il sito sottomarino ospita una delle maggiori concentrazioni di rifiuti marini. Tra questi, circa l’88% erano oggetti di plastica, tra cui sacchetti pesanti, buste della spesa e bicchieri. Oltre alla plastica, sono stati trovati anche piccoli quantitativi di vetro (4,5%), carta e metallo (3%). La maggior parte dei rifiuti proviene da detriti galleggianti, che arrivano sia da fonti meridionali che settentrionali, con molti rifiuti derivanti da scarichi diretti delle navi. Per i ricercatori questi risultati dovrebbero spingerci ad affrontare con urgenza l’inquinamento dei nostri oceani, lanciando un messaggio forte alla società riguardo le abitudini di consumo, lo smaltimento dei rifiuti e la coscienza ambientale. È fondamentale agire ora per proteggere i nostri mari e oceani per le generazioni future – ribadisce il team di ricerca – tenendo conto delle difficoltà politiche e dei conflitti che potrebbero ostacolare le misure di mitigazione.
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