L’Unione Europea ha bloccato a sorpresa le modifiche alle regole sulle multe per le case automobilistiche che non rispettano gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
La notizia è arrivata lo scorso 25 marzo quando era attesa una decisione da parte della Commissione europea sulla proposta presentata da Ursula von der Leyen che prevedeva di calcolare su tre anni e non più su uno solo, la conformità delle case produttrici agli standard di emissione che prevedono di non oltrepassare la soglia di 93,6 grammi di CO2 per chilometro percorso.
Ebbene, l’emendamento che doveva essere approvato lo scorso 25 marzo non è stato neanche discusso. A pesare sulla decisione della Commissione di rinviare tutto a data da destinarsi sono stati gli annunci dei dazi americani. L’obiettivo è valutare la reale dimensione delle tariffe annunciate da Donald Trump per poi modulare di conseguenza i provvedimenti interni.
E dunque, al momento nulla è cambiato e sul capo dei produttori di auto pende la scure delle sanzioni, per un valore totale di 17 miliardi di euro. Multe che molti in Europa vorrebbero evitare perché – dicono – potrebbero rappresentare il colpo di grazia a un settore già profondamente in crisi.
Contrario alla rimodulazione delle multe su tre anni, invece, il think tank Transport&Environment secondo cui la decisione di offrire ai produttori due anni in più per conformarsi agli obiettivi UE farebbe ulteriormente rallentare la spinta verso la transizione all’auto elettrica. Una transizione necessaria per abbattere le emissioni climalteranti legate al settore dei trasporti.
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