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L’espulsione da scuola è collegata agli atti di violenza dei giovani: lo studio inglese

Un’analisi su larga scala dei registri della polizia e dell’istruzione del Regno Unito rivela un legame tra l’espulsione da scuola e la violenza entro un anno

L’espulsione da scuola è collegata alla possibilità di commettere gravi atti di violenza. Un’analisi su larga scala dei registri della polizia e dell’istruzione del Regno Unito, ha dimostrato che gli adolescenti che vengono espulsi in modo permanente dalla scuola hanno il doppio delle probabilità di commettere gravi atti di violenza entro un anno dalla loro espulsione, rispetto a quelli che sono stati semplicemente sospesi.

I numeri nel Regno Unito

I dati governativi pubblicati a novembre dello scorso anno hanno rivelato che nel semestre autunnale 2023-24 si sono verificate 4.200 esclusioni permanenti, con un aumento di oltre un terzo rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Questi dati, uniti alle nuove scoperte, stanno dando ulteriore spinta alle associazioni che chiedono alle scuole di limitare la pratica dell’espulsione degli studenti.

Lo studio su espulsione e violenza

Lo studio, pubblicato sul British Journal of Criminology dai ricercatori dell’Università di Hull e dell’Università di Bristol, ha seguito più di 20.000 giovani esclusi dalla scuola secondaria, utilizzando i loro precedenti penali e quelli relativi all’istruzione. Sono stati abbinati a un secondo gruppo di 20.000 bambini scelti perché avevano la stessa esperienza educativa, la stessa etnia e lo stesso background sociale ed erano stati sospesi lo stesso numero di volte ma non erano mai stati espulsi.

I reati commessi

I ricercatori hanno scoperto che nel giro di un anno i bambini esclusi avevano più del doppio delle probabilità di commettere gravi crimini violenti rispetto ai loro coetanei che erano sulla stessa strada verso l’espulsione ma non erano stati esclusi. Nel gruppo escluso si sono verificati 990 reati gravi di violenza e 20 omicidi o “quasi incidenti” nei 12 mesi successivi all’esclusione, rispetto ai 500 reati gravi di violenza e meno di 10 omicidi nel gruppo che ha evitato l’esclusione.

I sostenitori dell’espulsione

Se, alla luce di questo studio, l’espulsione potrebbe rivelarsi uno strumento inadatto per i giovani, è anche vero che i sostenitori di una rigida disciplina nell’istruzione sostengono che, con l’aumento vertiginoso dei problemi comportamentali a seguito della pandemia, l’esclusione è uno strumento essenziale. L’accusa, secondo alcuni, è che si punti troppo sul sostegno dei colpevoli piuttosto che su quello per le vittime.

Gli studenti espulsi

Sempre i dati governativi mostrano che i bambini che usufruiscono di pasti scolastici gratuiti, i bambini di origine caraibica e quelli con bisogni educativi speciali e disabilità sono tra coloro che hanno significativamente più probabilità di essere esclusi in modo permanente.

I problemi esterni

Iain Brennan, professore di criminologia all’Università di Hull, coautore della ricerca, ha affermato: “Se sei escluso e non sei più in un’istruzione ben supervisionata, con chi esci durante il giorno? Le opportunità di essere sfruttato aumentano e anche il modo in cui vedi te stesso probabilmente cambierà“. Brennan ha aggiunto che gli insegnanti con cui ha parlato gli hanno spesso detto che vi erano anche problemi esterni negli studenti a cui veniva inflitta l’espulsione, tra cui la violenza domestica e la povertà che contribuivano al peggioramento del comportamento a scuola.

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