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OCSE: “Per aumentare il PIL mondiale bisogna investire nella lotta alla crisi climatica”

Un report presentato dall’OCSE e dal Programma dell’ONU per lo Sviluppo, ha sconfessato l’idea secondo cui la lotta alla crisi climatica comperterebbe una perdita economica a livello mondiale.

Contrariamente a quanto solitamente viene sostenuto da diversi critici delle politiche green, l’adozione di misure forti per affrontare la crisi climatica stimolerà la crescita economica dei paesi, anziché danneggiarla.

È quanto emerge da un report congiunto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), che evidenzia i benefici economici globali delle politiche climatiche.

Secondo lo studio, fissare obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra e implementare politiche concrete per raggiungerli porterebbe a un aumento del prodotto interno lordo globale entro la fine del prossimo decennio.

Più nel dettaglio, il guadagno netto sarebbe pari allo 0,23% del PIL mondiale entro il 2040, e potrebbe crescere ulteriormente nel 2050, se si considerano anche i benefici derivanti dal prevenire i danni economici causati dal mancato taglio delle emissioni.

Al contrario, se la crisi climatica dovesse procedere senza interventi, potrebbe essere perso un terzo del PIL globale entro la fine del secolo.

Un nuovo paradigma

Achim Steiner, segretario esecutivo dell’UNDP, ha dichiarato durante una conferenza a Berlino: “L’evidenza schiacciante che abbiamo oggi è che non stiamo facendo passi indietro se investiamo nelle transizioni climatiche. Vediamo in realtà un modesto aumento della crescita del PIL, che inizialmente può sembrare piccolo, ma che cresce rapidamente.”

A fare eco ci ha pensato Simon Stiell, capo della commissione climatica dell’ONU,che ha avvertito che l’Europa subirebbe gravi danni economici a causa della crisi climatica se non venissero adottate misure forti a breve termine.

Secondo Stiell, l’impatto delle condizioni climatiche estreme potrebbe ridurre il PIL europeo dell’1% prima della metà del secolo, e del 2,3% annuo entro il 2050.

Pur considerando l’apparente modestia di questi numeri, l’aspetto cruciale è che la contrazione economica sarebbe un fenomeno persistente, che colpirebbe l’economia anno dopo anno.

Per capirci, la crisi finanziaria del 2008-09 ha causato una contrazione del 5,5% nell’UE, ma la ripresa è iniziata nel giro di pochi anni. La contrazione dovuta alla crisi climatica, invece, sarebbe come una recessione grave che si ripeterebbe ogni anno.

 “Il collasso climatico è una ricetta per una recessione permanente”, ha affermato Stiell. “Man mano che i disastri renderanno molte regioni invivibili e la produzione di cibo diminuirà, milioni di persone saranno costrette a migrare, sia all’interno dei paesi che oltre i confini.”

I critici rispetto all’obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro il 2050 sostengono che il passaggio dalle energie fossili a un’economia a bassa emissione di carbonio soffocherebbe la crescita economica e paralizzerebbe l’economia globale.

Tuttavia, gli investimenti nelle energie rinnovabili hanno costi relativamente contenuti rispetto ai danni economici derivanti dalla mancata azione climatica.

La continua crescita delle rinnovabili

Secondo dati dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), la crescita delle energie rinnovabili ha registrato nel 2023 un aumento record del 15%. Quasi due terzi di questa crescita sono stati generati dalla Cina, leader mondiale nella produzione di energia verde.

Francesco La Camera, direttore generale di IRENA, ha sottolineato: “La crescita continua delle rinnovabili che osserviamo ogni anno è la prova che le rinnovabili sono economicamente viabili e facilmente implementabili.”

Tuttavia, gli investimenti nei combustibili fossili continuano ad attrarre capitali. Nel 2023 sono stati creati circa 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili, ma quasi un milione di posti di lavoro sono stati aggiunti anche nell’industria dei combustibili fossili

L’articolo OCSE: “Per aumentare il PIL mondiale bisogna investire nella lotta alla crisi climatica” proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

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