In un convegno che si è svolto presso la sede della provincia di Terni si è parlato di sicurezza sul lavoro, in particolare dell’importanza del creare la cultura della sicurezza nel lavoratore, che deve essere il primo ad essere formato per lavorare senza rischi
A Terni, in provincia si svolto un convegno intitolato ‘Parliamo di sicurezza sul lavoro’, a cui sono intervenuti il presidente della provincia di Terni, Francesco Maria Ferranti, quello dell’associazione Laboratorio Athena, Maurizio Puzzonia, il consulente del lavoro Angelo Bossi, ed il presidente di Upi Umbria e consigliere provinciale, nonché dirigente sindacale Ast, Marco Bruni.
Il commento di Marco Bruni ai microfoni di Teleambiente: “È stato un convegno molto interessante e sono state dette cose assolutamente valide”.
“Nel mio ultimo intervento – ha riferito Marco Bruni – ho proprio segnalato questa necessità di creare una cultura maggiore proprio nel lavoratore: sulla sicurezza, sul rispetto delle regole, sul rispetto delle norme, delle pratiche operative. Di base, le fondamenta della sicurezza, devono per forza partire dal lavoratore, che deve essere formato, deve essere istruito e deve lavorare sempre in sicurezza”.
Si pensa sempre che le cose possano succedere agli altri.
“Esatto – ha aggiunto Marco Bruni – dicevo anche questo. La tendenza è questa purtroppo, questo succede proprio nella vita quotidiana, si pensa sempre che a noi non succeda mai nulla e purtroppo quando succede il fatto è estremamente grave e può diventare anche invalidante, quando va bene”.
“Quindi – ha ribadito Bruni – bisogna far capire a tutti che è un secondo a farsi male e bisogna capire che può succedere a tutti”.
Negli anni è cambiato sia l’approccio dell’azienda che del lavoratore
“Non c’è dubbio – ha continuato Marco Bruni a Teleambiente – adesso si lavora con un rispetto delle regole sicuramente maggiore, però come dicevo io prima, dobbiamo entrare un po’ nelle parti un po’ più nascoste, Nelle grandi aziende vengono rispettate le regole della sicurezza e quant’altro”.
“Poi ci sono gli appalti – ha concluso Marco Bruni – ci sono i subappalti e lì ho il sentore che ci sia meno attenzione, proprio perché essendo economicamente al ribasso, credo che spesso si rischi un po’ di andare oltre a quello che si può fare realmente per i lavoratori”.
Da tutti i presenti è stata sottolineata l’importanza di non parlare di sicurezza solo dopo incidenti o tragedie ma di mettere in campo una programmazione sinergica tra sindacati, istituzioni, aziende e associazioni di categoria per promuovere iniziative che portino ad un’effettiva sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dai dati Eurostat forniti dal consulente del lavoro Angelo Bossi è emerso che l’ Italia è al terzo posto per incidenti sul lavoro preceduta solo da Francia e Romania.
“La sicurezza – ha poi fatto notare Bossi – deve essere un fattore strutturale all’interno dell’azienda, con professionisti formati appositamente e con un’organizzazione che preveda la partecipazione di tutti i lavoratori”.
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