Discusse alla Camera le mozioni sui PFAS, Zanella (AVS): “Dobbiamo arrivare allo zero tecnico”. Al Parlamento è arrivato anche il testo del decreto legislativo sui PFAS che introduce nuovi limiti per gli inquinanti eterni.
Mentre alla Camera sono state discusse mozioni possibili iniziative a tutela di ambiente e salute in relazione ai PFAS, è all’esame del Parlamento il decreto legislativo, già approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 marzo, che mira a ridurre i livelli di PFAS nelle acque potabili e a inserire limiti per il TFA, un’altra molecola del gruppo degli inquinanti eterni.
Le mozioni proposte sono state quattro e quella proposta dalla maggioranza è stata approvata con 156 voti favorevoli, 103 voti contrari e cinque astenuti. Inoltre, l’Aula ha approvato alcune parti delle mozioni di AvS (a prima firma Zanella), M5s (a prima firma Ilaria Fontana), Pd (a prima firma Braga) dopo le riformulazioni del governo.
Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, ha commentato l’approvazione della mozione sui PFAS proposta dalla maggioranza di governo. “Finalmente se ne è discusso. Era da mesi che cercavo di presentare in aula questa mozione elaborata proprio per rendere consapevole l’Aula stessa della gravità del problema. Abbiamo chiesto l’approvazione di tutto quello che veniva considerato ammissibile dal governo. Dobbiamo arrivare allo zero tecnico di presenza PFAS nelle acque potabili”, ha spiegato a TeleAmbiente Zanella.
L’attenzione sull’inquinamento da PFAS in Italia si è accesa anche grazie alla campagna di Greenpeace “Acque senza veleni”, che ha mostrato una contaminazione diffusa nelle acque di tutte le Regioni italiane. Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia, ha spiegato perché il solo intervento sulle acque non basta.
“È stata votata la mozione proposta dalla maggioranza che tra tutte e quattro è quella che contiene gli impegni meno vincolanti. Ci saremmo aspettati una maggiore unità perché tutte le forze politiche si mostrate molto preoccupate da questa contaminazione da PFAS che interessa tutto il territorio nazionale”, ha spiegato Ungherese.
Al vaglio del Senato, invece, c’è il decreto legislativo 260 con il quale si introduce un nuovo valore limite per la “Somma di 4 PFAS”, ovvero per quattro molecole di cui è già nota la pericolosità per la salute umana e già incluse nel parere EFSA del 2020 (PFOA, PFOS, PFNA e PFHxS), pari a 20 nanogrammi per litro. Si tratta di un valore limite uguale a quello introdotto in Germania, ma ben lontano da valori più cautelativi introdotti da altri Paesi come la Danimarca (2 nanogrammi per litro) o la Svezia (4 nanogrammi per litro).
“Il decreto legislativo 260 va a ridurre e abbassa i limiti consentiti per i PFAS nelle acque potabili. Il decreto è stato trasmesso alle Camere e ora passerà al vaglio delle Commissioni. Noi ci auguriamo che durante l’iter parlamentare questo decreto veda ridursi ulteriormente i limiti per queste sostanze allineandoli il più possibili allo zero tecnico. Ma un intervento sulle acque non basta. Il problema di risolve andando a vietare l’uso e la produzione di queste molecole. Noi saremo ancora di più in prima linea per chiedere che ambiente e salute vengano protetti in modo adeguato”, ha concluso Ungherese.
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