I primi dati parlano di almeno 25 morti, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi anche perché ci sono diverse decine di persone sotto le macerie di diversi edifici crollati (compreso un grattacielo in costruzione in Thailandia).
I dati sono ancora incerti e frammentari, ed è presto per poter avere un bilancio completo, ma si teme una strage dopo il violentissimo terremoto, di magnitudo 7.7, che ha colpito la Birmania (Myanmar). Una scossa così potente, seguita da varie repliche di cui una di magnitudo 6.4, che è stata avvertita distintamente anche in Thailandia, in India e in Cina, fino a diverse centinaia di chilometri di distanza.
L’epicentro della scossa principale è stato localizzato nel centro della Birmania, nei pressi di Saigang e Mandalay, due importanti città del Paese. L’ipocentro, invece, è stato localizzato ad una decina di chilometri di profondità. Il terremoto di magnitudo 7.7 è avvenuto alle 12.50 ora locale, le 7.20 in Italia, ed è stato seguito, poco più di dieci minuti dopo, dalla potente replica di magnitudo 6.4. Nel corso delle ore, ci sono state diverse scosse di assestamento, di minore entità.
Se è ancora presto per poter fare un bilancio, a dare idea della potenza della scossa ci sono le immagini di quanto avvenuto a Bangkok. Nella Capitale thailandese, infatti, è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione, che avrebbe dovuto ospitare gli uffici della Corte dei Conti del Paese. Sono almeno tre i morti e oltre 80 i dispersi, con i soccorritori che cercano di salvare chi è rimasto intrappolato sotto quel gigantesco cumulo di macerie.
Solo con il passare delle ore, iniziano ad arrivare le prime notizie, in realtà abbastanza frammentarie. I timori iniziali si stanno drammaticamente rivelando fondati. In Birmania, a Taungoo, è crollato il monastero di Wailuwun, e ci sarebbero almeno cinque bambini e un sacerdote tra le vittime. Tuttavia, sotto le macerie ci sarebbero almeno 20 dispersi, molti dei quali bambini. In totale, al momento, le vittime del terremoto sarebbero 25, ma il numero reale con tutta probabilità è nettamente più alto.
Ingenti i danni alle infrastrutture, soprattutto in Birmania e in Thailandia, ma anche in altri Paesi come India e Cina. Gli ospedali della Capitale birmana, Naypyidaw, stanno accogliendo feriti provenienti da varie zone del Paese, ma in alcuni casi gli edifici sono stati evacuati immediatamente dopo la scossa, essendo rimasti danneggiati e inagibili. A dare l’idea del dramma e dell’emergenza in corso, anche l’appello ufficiale della giunta militare birmana che ha chiesto aiuti internazionali: un fatto insolito e raro in caso di disastri naturali. Decretato anche lo stato d’emergenza per sei diverse Regioni del Paese. Il premier indiano, Narendra Modi, ha offerto assistenza sia alla Birmania che alla Thailandia. Anche il governo di Bangkok ha decretato lo stato d’emergenza nell’area della Capitale.
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