ROMA – “C’è un signore Giuseppe Conte che sta facendo una speculazione indegna sulla questione delle armi. E’ stato premier, caro Conte, e in quella sede hai firmato per portare le spese della difesa al 2 per cento. Se hai annusato la paura giusta degli italiani e la vai a utilizzare come hai usato l’abolizione della povertà, caro Conte, non c’è una diversità politica c’e’ un diversità etica, rispetto a noi”. Lo dice Carlo Calenda nell’intervento conclusivo all’assemblea nazionale di Azione.
“Giuseppe Conte è figlio della tradizione dell’uomo qualunque. E’ un populista di destra che dovrebbe stare dove è nato: con Matteo Salvini perchè sono la stessa cosa”.
“Oggi non ci sono piu’ la destra e la sinistra perche’ sono fratturate al loro interno dai populisti equivalenti che non hanno mai mantenuto un posizionamento nella loro vita, che pensano solamente alla loro opportunità del giorno dopo, hanno disastrato le finanze pubbliche e lavorano in termini di opportunismo senza una collocazione valoriale. Queste due persone si chiamano Matteo Salvini e Giuseppe Conte”. “Io metterei Paolo Gentiloni come presidente del consiglio domani mattina”. “Sono grato a Meloni di essere venuta perchè e stato un’atto di coraggio. Non era una platea facile questa. Come andare per me andare alla Cgil dove non c’era simpatia istantanea. Noi diciamo le cose che pensiamo e che sono giuste”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it