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Africa, cresce l’import di cereali dalla Russia


ROMA – Nonostante siano ancora in corso i negoziati tra Russia e Ucraina per una tregua nel mar Nero, via essenziale per l’export dall’Europa orientale al Mediterraneo e ai mercati globali, Mosca si conferma come primo esportatore di cereali e prodotti agricoli in Africa. Le cifre stanno in un rapporto dell’agenzia federale Agroexport, pubblicato questo mese e rilanciato da più testate internazionali, tra le quali la rivista Jeune Afrique. Nel 2024 la Russia avrebbe consegnato nel continente prodotti agricoli per sette miliardi di dollari, con un incremento del 19 per cento rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle esportazioni di Mosca è costituita da cereali, in particolare grano, orzo e mais, che da soli rappresenterebbero l’87 per cento del valore dei prodotti inviati. Secondo Igor Pavenskij, analista presso Rusagrotrans, il 38 per cento del volume delle esportazioni di grano della Russia è destinato all’Africa. “Durante la stagione 2023-2024, i Paesi del continente hanno importato 21,2 milioni di tonnellate di grano, un record assoluto” ha stimato l’esperto. “Per fare un confronto, nella campagna 2022-2023 il continente aveva importato 17,6 milioni di tonnellate, mentre nel 2021-2022 il volume era stato di 10,6 milioni di tonnellate”. Secondo Pavenskij, “complessivamente negli ultimi cinque anni la quota dell’Africa è rimasta intorno al 40%, ad eccezione della campagna 2022-2023, quando è scesa al 35%”. Alla fine del 2024, riferisce Jeune Afrique, “la Russia ha superato la Francia diventando il principale fornitore di cereali del Marocco, grazie ai prezzi competitivi e alla scarsa offerta” di Parigi.

La rivista ricorda come Omar Yacoubi, direttore della Federazione nazionale marocchina dei commercianti di cereali e legumi, avesse dichiarato già nell’ottobre scorso che la Francia non disponeva di un’offerta adeguata, mentre Mosca, grazie ai suoi prezzi vantaggiosi, stesse assumendo “un ruolo chiave sul mercato”. Eduard Zernin, presidente dell’Unione russa degli esportatori di cereali, ha confermato il crescente interesse dell’Africa per i cereali del suo Paese, attribuendolo alla “qualità elevata e ai prezzi competitivi”. Il responsabile ha detto che “nella stagione 2024-2025, le esportazioni russe verso il Marocco e la Nigeria sono già aumentate in modo significativo” e che “anche il Kenya sta incrementando i suoi volumi”. Un altro segnale dell’espansione russa è stata la consegna, per la prima volta, di 27mila tonnellate di grano al Togo. La notizia delle consegne è stata rilanciata dai media di Mosca con più servizi. Secondo Agroexport, la principale destinazione delle esportazioni è l’Egitto, che nel 2024 ha acquistato 9 milioni di tonnellate di grano.

Il Cairo ha comprato anche olio di soia e di girasole, legumi e semi di lino, e la cooperazione agricola con Mosca è cresciuta del 21% nell’ultimo anno. Tenendo in conto anche altri settori, come quelli energetico e dei trasporti, il volume complessivo degli scambi tra Russia ed Egitto è passato da sette miliardi di dollari nel 2023 a otto miliardi nel 2024. Tra i principali clienti africani della Russia c’è l’Algeria, che, anche in conseguenza di contrasti e tensioni politiche con Parigi, sta riducendo la sua dipendenza dal grano francese. Il Paese ha acquistato quasi un terzo del suo fabbisogno di grano dalla Russia, con una spesa stimata di oltre 850 milioni di dollari alla fine del 2024. E la tendenza è destinata a proseguire: il governo di Algeri ha lanciato il 12 marzo un bando d’acquisto per 450mila tonnellate di grano. Secondo Jeune Afrique, “l’avanzata della Russia sul mercato agricolo africano si conferma quindi una strategia vincente, trainata dalla combinazione di prezzi competitivi, offerta abbondante e politiche commerciali favorevoli per gli acquirenti”.
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