ROMA – Una settimana di lutto in Myanmar, fino al 6 aprile, è stata proclamata dalla giunta guidata dal generale Min Aung Hlaing a seguito del terremoto che ha colpito venerdì il Paese insieme con la vicina Thailandia. Secondo le stime aggiornate dai soccorritori, i morti accertati sono già più di 1.700. Stando a una previsione del Servizio geologico degli Stati Uniti, tuttavia, c’è la “possibilità concreta” che il numero delle vittime superi le 10mila persone. Nel periodo di lutto, tutte le bandiere nazionali saranno tenute a mezz’asta. La giunta in Myanmar ha assunto il potere nel febbraio 2021, rovesciando un governo guidato dalla premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Il sisma, con magnitudo 7,7 sulla scala Richter ed epicentro nel cuore geografico del Myanmar, nella regione di Mandalay, ha provocato vittime anche in Thailandia: solo nel crollo di un grattacielo a Bangkok hanno perso la vita 12 persone. Per far fronte all’emergenza umanitaria determinata dal terremoto, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha rivolto un appello per raccogliere otto milioni di dollari. Secondo l’Oms, le donazioni sono necessarie per “garantire assistenza salvavita, scongiurare la diffusione di malattie e rispristinare i servizi medici di base nei prossimi 30 giorni”.
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