ROMA -A Gaza è ancora orrore: sono stati recuperati i corpi di 14 soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs), tra cui 8 medici. Il team medico di emergenza era scomparso con le loro ambulanze il 23 marzo scorso, dopo che erano finiti sotto un attacco ad Al-Hashashin. A dare la notizia è la stessa Prcs, in una nota congiunta con la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa: “Dopo sette giorni di silenzio e dopo che è stato negato loro l’accesso all’area di Rafah dove erano stati visti l’ultima volta- scrive l’associazione- i corpi degli ufficiali dell’ambulanza Mostafa Khufaga, Saleh Muamer ed Ezzedine Shaath e dei volontari di primo soccorso Mohammad Bahloul, Mohammed Al-Heila, Ashraf Abu Labda, Raed Al Sharif e Rifatt Radwan sono stati recuperati” nella giornata di ieri. Mentre l’ufficiale dell’ambulanza Assad Al-Nassasra risulta ancora disperso. L’esercito israeliano aveva ammesso di avere sparato su ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come “veicoli sospetti”.
“IL CORPO DEL CAPO MISSIONE RITROVATO ‘SMEMBRATO'”
Non solo: la Mezzaluna Rossa Palestinese si è detta “scioccata” dopo il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo della missione di soccorso scomparsa una settimana fa a Tal as-Sultan, a sud di Rafah. “Sul luogo – scrive Al Jazeera – sono stati scoperti anche ambulanze e autopompe distrutte, sepolte sotto le macerie e irriconoscibili”.
CHAPAGAIN (IFRC): “È L’ATTACCO PIÚ MORTALE AI NOSTRI LAVORATORI DAL 2017”
ll Segretario generale dell’IFRC Jagan Chapagain si è detto addolorato: “Questi operatori dedicati delle ambulanze stavano rispondendo ai feriti. Erano umanitari. Indossavano emblemi che avrebbero dovuto proteggerli- sottolinea- le loro ambulanze erano chiaramente contrassegnate. Avrebbero dovuto tornare dalle loro famiglie; non l’hanno fatto”. Al contrario, “Anche nelle zone di conflitto più complesse, ci sono delle regole- denuncia Chapagain. “Queste regole del diritto umanitario internazionale non potrebbero essere più chiare: i civili devono essere protetti; gli umanitari devono essere protetti. I servizi sanitari devono essere protetti”.
L’incidente devastante avvenuto ad Al-Hashashin “rappresenta l’attacco più mortale ai lavoratori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tutto il mondo dal 2017”, evidenzia il Segretario generale dell’IFRC. Sale così a 30 il numero di volontari e personale della Mezzaluna Rossa Palestinese uccisi dall’inizio di questo conflitto: “Siamo al fianco della Mezzaluna Rossa Palestinese e dei cari di coloro che sono stati uccisi in questo giorno più buio”, conclude.
VALASTRO (CRI): “LE REGOLE DE DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO VANNO RISPETTATE”
“Alla nostra Consorella, ai cari degli otto uomini del nostro Movimento rimasti uccisi in servizio, mentre erano impegnati a supportare la popolazione civile nei momenti difficili di questo conflitto, il più sincero cordoglio della Croce Rossa Italiana”, così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. “Alla Comunità internazionale rinnoviamo ancora una volta l’appello a riflettere sulla necessità che le regole, quelle del Diritto internazionale umanitario, vengano rispettate anche in situazioni complesse, in zone di conflitto come la Striscia di Gaza e ovunque, oggi e sempre. La popolazione civile deve essere tutelata e protetta. Gli operatori umanitari devono essere protetti. I servizi sanitari devono essere protetti e garantiti. La Dignità umana non ha prezzo”.
DALLA FINE DEL CESSATE IL FUOCO 921 PALESTINESI UCCISI
Il bilancio dei palestinesi uccisi dopo la rottura del cessate del fuoco con Israele continua a crescere: dal 18 marzo scorso si contano 921 vittime.
(FONTE FOTO: profilo X PRCS)
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