Si chiama Il BIO dentro di noi la campagna presentata all’interno della Festa del Bio e incentrata sui vantaggi della dieta mediterranea, basata su alimenti da agricoltura biologica, sull’organismo.
A beneficiare di una dieta basata principalmente su grani non raffinati, frutta e verdura di stagione, pochi grassi animali e come condimento l’olio evo è soprattutto il microbiota. Sempre più ricerche mettono in evidenza l’importanza della prevalenza di batteri buoni nell’intestino per scongiurare stati di infiammazione che possono aiutare le malattie a svilupparsi.
Infatti ospitare dei processi infiammatori per lungo tempo, anche se di basso grado, facilita la comparsa di malattie degenerative come obesità, diabete, malattie cardiovascolari. La dieta mediterranea, basata su un equilibrio di nutrienti raccomandato da FAO e OMS, prevede un apporto giornaliero bilanciato di grassi “buoni”, carboidrati complessi, proteine, fibre, vitamine e sali minerali. “Questo regime favorisce la biodiversità, la stagionalità e l’origine biologica degli alimenti, garantendo qualità nutrizionale e sostenibilità ambientale”sostiene la dottoressa Laura Di Renzo, direttrice della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione di Tor Vergata.
Uno studio effettuato proprio dall’Università Tor Vergata e guidato dalla Prof.ssa Laura Di Renzo, ha dimostrato che chi segue la dieta mediterranea aumenta di un quarto i batteri antiossidanti e riduce della metà la presenza di batteri che favoriscono l’ossidazione. Così diminuisce l’infiammazione dell’organismo e con essa si riduce anche il rischio cardiocircolatorio. Lo studio ha visto per un mese, 15 volontari passare da una dieta ‘fai da te’ a una mediterranea 100% bio. “Prima e dopo, i ricercatori hanno esaminato la composizione del microbiota intestinale (la varietà e la qualità dei microrganismi che abitano nel nostro apparato digerente); la composizione corporea e la riduzione dello stress ossidativo.”
I vantaggi riguardano anche il tipo di grassi ingeriti con l’alimentazione, come riportato nel sito dedicato alla ricerca: “A esprimere questi valori sono il cosiddetto indice di aterogenicità che si è quasi dimezzato (da 0,29 a 0,16) e quello di trombogenicità, più che dimezzato (da 0,42 a 0,20), riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari. Anche la capacità antiossidante del corpo, fondamentale per contrastare l’invecchiamento cellulare, è quasi quadruplicata, passando da 5.870 a 20.573 unità ORAC, l’unità di misura della capacità di assorbimento dei radicali liberi.”
Ma a beneficiare della dieta mediterranea bio è anche il pianeta con l’impronta idrica che scende di 20mila litri a persona e l‘impronta carbonica che scende anch’essa, da 40,25 a 38,13 kg di CO2.
Tra le ricette che fanno parte del patrimonio della dieta mediterranea vi sono grandi classici come la pasta e ceci, la pasta con i broccoli, le polpette di radicchio e ricotta, la crema di lenticchie rosse e verdure, le polpette di melanzane alla parmigiana o la quinoa con melanzane,spinaci e fagioli.
Ecco la presentazione del lancio della campagna avvenuta lo scorso anno presso la Camera dei deputati:
L’articolo Dieta mediterranea Bio, in grado di ridurre del 50% i batteri che causano infiammazione proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.
