Venezia – Meno abitanti, ma le case non bastano ancora per tutti. Il bellunese sta vivendo questo “autentico paradosso”: il calo demografico conta ogni anno circa mille residenti in meno, ma al tempo stesso resta fortissima la richiesta di case, ormai diventata una emergenza su cui la Provincia ha deciso di intervenire su due fronti. Il come lo ha spiegato il consigliere provinciale delegato ai progetti della residenzialità, Alberto Peterle: “Intendiamo sistemare e riqualificare alcuni immobili di proprietà, in diverse aree del territorio, e ricavarne alloggi e mini appartamenti da mettere a disposizione come risposta rapida alle esigenze palesate soprattutto da lavoratori che arrivano da fuori provincia. E poi coordinare, attraverso un tavolo di lavoro, tutte le iniziative per l’abitare che stanno emergendo per evitare sovrapposizioni e massimizzare i risultati. Crediamo sia una necessità per il territorio e l’obiettivo è rendere più attrattiva la nostra provincia, anche per chi volesse venirci a vivere da fuori”.
LE CASE NON BASTANO PERCHÈ AUMENTANO SINGLE O FAMIGLIE DI SOLE 2 PERSONE
Per cominciare, la Provincia ha affidato uno studio della situazione attuale, con l’analisi sociologica e dei fabbisogni. Se n’è occupato lo Studio Idea mettendo a fuoco il paradosso bellunese. C’è stato un calo di residenti dal 2011 al 2021 di 0 quasi 9.000 unità (-4,3%); più consistente nell’Alto Bellunese (-8,3%) e più contenuto nella parte bassa (-2,5%). Le case non bastano perchè, mentre calano le famiglie con tre o quattro componenti, come ha spiegato Sergio Maset (Studio Idea), crescono i nuclei con un solo componente (+4.335 da 2011 a 2021), tra cui tanti anziani, e quelli con due (+699); inoltre, sono aumentati i lavoratori. Di conseguenza, servono più case e anche diverse rispetto a quelle sul mercato: più piccole per single o due perone; più dotate di servizi per persone anziane.
NUOVI ALLOGGI E ‘MINI’: ECCO COME SI PROVERÀ A RISPONDERE
“L’analisi ci ha confermato un fatto che avevamo dato abbastanza per scontato: la richiesta di case è solitamente maggiore nelle località dove si concentrano lavoro e servizi. Di conseguenza, abbiamo pensato di intervenire dando una prima risposta alla forte domanda abitativa, utilizzando il patrimonio immobiliare della Provincia” sottolinea Peterle. Si vuole dunque ristrutturare alcuni immobili di proprietà provinciale per ricavarne alloggi. Un’idea che intanto prende forma in una scheda di finanziamento Fcc per il recupero della vecchia caserma dei Carabinieri di Borgo Ruga, a Feltre. Poi toccherà all’ex istituto zooprofilattico di Belluno. In agenda anche un intervento a Ponte nelle Alpi, alla Casa del Sole. A Borgo Ruga, il recupero dell’ex caserma vale circa 3,2 milioni, con una richiesta di cofinanziamento dal Fondo Comuni confinanti di due milioni: la previsione è di realizzare 15 mini alloggi. Dall’ex istituto zooprofilattico si punta a ricavare cinque mini alloggi (costo stimato 300.000 euro); a Ponte nelle Alpi è già stato attivato un accordo di programma con il Comune e Ater per recuperare e valorizzare il compendio della Casa del Sole per avere nove alloggi (cinque da 45 metri quadrati e altri quattro da 80/90 metri quadrati).Poi “intendiamo proporci come coordinamento di tutte le iniziative che stanno emergendo sul territorio per rispondere all’emergenza abitativa”, conclude Peterle: “Solo così si evitano sovrapposizioni magari sulle stesse aree, e solo così diventa più facile massimizzare i risultati delle progettualità che potranno essere messe in campo. La capacità attrattiva di un territorio di montagna passa anche dalla qualità delle risposte che potremo dare su questo tema dell’abitare che è di strettissima attualità”.
PADRIN: PORRE UN FRENO ALLO SPOPOLAMENTO È POSSIBILE
“Cambiare la rotta demografica di una provincia di montagna non è affare semplice. Soprattutto non è qualcosa che si fa dall’oggi al domani. Ma integrando una serie di progetti e di iniziative, un freno allo spopolamento lo si può mettere. Ed è quello che stiamo facendo. Ora attendiamo i progetti e le iniziative di chi ci critica”. Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nel commentare il piano per l’abitare varato dall’amministrazione provinciale e presentato alla stampa dal consigliere delegato Alberto Peterle.
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