ROMA – Diversi mezzi di soccorso, ambulanze della Mezzaluna rossa palestinese e un camion di vigili del fuoco, in fila corrono su una strada sterrata nella notte, poi un’ambulanza finisce fuori strada: gli altri mezzi si fermano e gli operatori a bordo, pensando ad un incidente, escono per aiutare i colleghi. Le immagini, riprese dal cellulare, diventano prima mosse, poi scure mentre iniziano i rumori di una sparatoria che sembra non finire mai. Si sentono anche parole in arabo che si ripetono ossessivamente, con voce sempre più spezzata, come fosse una preghiera. È il video pubblicato dalla Palestine Red Crescent Society, dal suo profilo social: si spiega che è stato ottenuto dalla famiglia di un medico d’emergenza martirizzato lo scorso 23 marzo, il cui corpo è stato trovato trovato in una fosse comune diversi giorni dopo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
🚨 Video That Exposes the Israeli Occupation’s LiesThe Palestine Red Crescent Society has obtained a video from the family of a martyred EMT, found on his mobile phone after his body was recovered from a mass grave in Gaza. He was among 15 ambulance and relief team members… pic.twitter.com/8iWqULxijC— PRCS (@PalestineRCS) April 5, 2025
L’ATTACCO ALLE AMBULANZE PALESTINESI: MORIRONO 15 SOCCORRITORI
Rifat Radwan, uno degli operatori umanitari deceduti, era uno dei 15 membri delle ambulanze e del team di soccorso presi di mira dalle forze israeliane che avevano giustificato l’intervento definendo i mezzi di pronto soccorso come “veicoli sospetti”. Ma “il filmato “mostra chiaramente che le ambulanze e il camion dei pompieri erano visibilmente contrassegnati, con luci di emergenza lampeggianti accese al momento dell’attacco”, punta il dito la Mezzaluna rossa palestinese. “Questo video confuta inequivocabilmente le affermazioni dell’occupazione secondo cui le forze israeliane non hanno preso di mira casualmente le ambulanze e che alcuni veicoli si erano avvicinati ‘sospettosamente senza luci o segnali di emergenza’.
Tra le vittime dell’attacco figurano otto membri del personale del Prcs, sei membri dell’agenzia di difesa civile di Gaza e un dipendente dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi: erano impegnati in un intervento di soccorso della popolazione civile.
L’IDF AVVIA L’INDAGINE E AMMETTE L’ERRORE: “LE LUCI NON ERANO SPENTE”
A seguito della pubblicazione del video l’Idf ha annunciato un’indagine “approfondita” sull’incidente avvenuto il 23 marzo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza e ne ha poi illustrato i primi risultati: l’esercito riconosce che la dichiarazione secondo cui le ambulanze avevano le luci spente era errata e si basava sulla testimonianza dei soldati presenti. Di fatto, le riprese video pubblicate oggi e riprese da numerose testate internazionali, tra cui il New York Times, hanno mostrato chiaramente che le ambulanze erano chiaramente identificabili e avevano luci accese, smentendo la prima versione israeliana dell’accaduto.
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