ROMA – Scontri a Bologna dove nel pomeriggio erano in programma due manifestazioni: da una parte quella promossa dai sindaci di ‘Una piazza per l’Europa’ e dall’altra quella di Potere al popolo e i centri sociali contro il riarmo Ue. E proprio i partecipanti di quest’ultima, partiti da piazza San Francesco verso le 16, hanno provato a raggiungere piazza Nettuno dove erano presenti i manifestanti pro Europa. Durante il percorso però, sono stati bloccati e respinti in via Ugo Bassi con scudi e manganellate dalle forze dell’ordine. Durante gli scontri è stata bruciata anche una bandiera dell’Europa. Tante anche le bandiere palestinesi presenti, striscioni e bandiere di Usb e del collettivo Cambiare Rotta.
#Bologna: il corteo contro il riarmo e l'economia di guerra l ha attraversato la città da Piazza San Francesco al Parco della Zucca, nonostante le manganellare, mentre Lepore ha invitato in piazza quella destra che ha approvato il "decreto sicurezza" con un golpe istituzionale. pic.twitter.com/vggQJF9Gri
— Marta Collot (@CollotMarta) April 6, 2025
In piazza Nettuno, invece la manifestazione organizzata dal sindaco di Bologna Lepore e dalla sindaca di Firenze Funaro, si è svolta alla presenza di migliaia di persone che hanno raccolto l’appello dei primi cittadini. La manifestazione di Bologna è seguita a quella che si è svolta a Roma lo scorso 15 marzo, lanciata dal giornalista di Repubblica, Michele Serra.
Durante la manifestazione, Lepore ha affermato: “Manderò il video di questa piazza al Sindaco di Kharkiv, in Ucraina nostra città gemella dal 1966. Lo manderò anche ai sindaci con i quali siamo in contatto nella striscia di Gaza, in Cisgiordania e sud del Libano, di nuovo sotto bombardamenti del governo israeliano contro i civili, uccidendo i bambini e il personale sanitario. E lo manderò, insieme alla foto dello striscione che ieri abbiamo esposto sulla facciata di Palazzo Comunale, allo staff del sindaco di Instabul Imamoglu, leader dell’opposizione turca, ingiustamente incarcerato ormai da settimane dal regime del presidente Erdogan”.
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