BOLOGNA – Spazi inadatti, niente attività educative, perfino cibo di scarsa qualità tanto che alcuni ragazzi segnalano di aver perso diversi chili nel giro di poche settimane. È quanto emerge dalla visita che una delegazione di parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e comunali di centrosinistra ha effettuato stamattina nella sezione per detenuti giovani adulti aperta all’interno del carcere della Dozza di Bologna. Presenti anche il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri e quello comunale Antonio Ianniello. Ad oggi nella sezione speciale “ci sono 18 ragazzi che non dovrebbero stare in un carcere per adulti. Dovrebbero avere magari delle misure alternative o dovrebbero stare nei circuiti minorili”, afferma il parlamentare Marco Grimaldi (Avs) incontrando la stampa al termine dell’ispezione: a guidare le politiche del Governo è “un’idea sbagliata che ha aumentato le pene per questi minori e non c’è stato nessun effetto deterrente. L’unica cosa che abbiamo visto in questi mesi è che le carceri sono strapiene.
“QUESTI RAGAZZI NON DOVREBBERO STARE QUI”
La Dozza tra l’altro potrebbe avere 400 detenuti, ce ne sono più 700 e invece di trovare delle misure alternative sono arrivati questi ragazzi che non dovrebbero stare qui”. Tramite ispezioni come quella di oggi “vogliamo verificare che sia fatto tutto il dovuto. A oggi- segnala il parlamentare Virginio Merola (Pd)- mancano tutte le attività didattiche e il cibo è molto discutibile. Ci sono situazioni che vogliamo monitorare costantemente in modo che quello che è stato detto”, cioè che la sezione resterà aperta al massimo per tre mesi prorogabili di altri tre, “non si trasformi in un’operazione definitiva aggirando completamente le leggi”. La situazione vista alla Dozza “è molto grave”, avverte l’europarlamentare Annalisa Corrado (Pd).
Alcuni ragazzi hanno dovuto interrompere i percorsi scolastici mentre altri “hanno anche le famiglie lontanissime che non riescono a venirli a trovare adeguatamente. Insomma- continua Corrado- come pensiamo che queste persone possano avere un’opportunità per essere reinserite in società, in queste condizioni? È davvero difficile da pensare. Quindi quando si parla di sicurezza non si parla certamente di questo, dobbiamo provare a fare in modo che il numero delle recidive si abbassi, non che si alzi, perchè qui la condizione è totalmente disumana”.
CELLE ‘RISTRETTE’
I ragazzi presenti alla Dozza vengono “da tutta Italia con l’effetto di diminuire il sovraffollamento solamente di poche unità per ogni Istituto penale minorile. Non riusciamo a capire- afferma la consigliera regionale Simona Larghetti (Avs)- la ragione logistica di organizzare una sezione ad hoc che non ha servizi e continuità trattamentale per togliere due o tre persone da Ipm che ne hanno decine. Sembra un’operazione ideologica che non ha alcuna altra funzione che criminalizzare i destini di questi ragazzi”. La scelta di trasferire i giovani adulti nel carcere bolognese si conferma “ingiusta se non crudele”, afferma poi il consigliere comunale Detjon Begaj (Coalizione civica) intervenendo dopo la visita dall’aula di Palazzo D’Accursio. Le preoccupazioni espresse in vista del trasferimento “erano fondate perchè quel luogo ad oggi, ma non credo purtroppo che lo sarà mai, non è adatto alla detenzione di questi ragazzi”, continua Begaj: le celle sono “ristrette” e, visto che in precedenza la sezione era dedicata all’alta sicurezza, “di fatto i muri della cosiddetta ora d’aria mostrano proprio l’immagine che siamo abituati a vedere di un carcere di massima sicurezza e con il 41 bis. Davvero inaccettabile”.
TANTE PROMESSE NON RISPETTATE
Inoltre, i ragazzi “lamentano che il cibo è di qualità scarsissima se non pessima. Alcuni ci hanno raccontato di aver perso cinque chili in due settimane a causa del cattivo cibo che non riescono a mangiare”, riferisce il consigliere. Anche le possibilità di avere colloqui sono ridotte e in tutto ciò i ragazzi “si sentono raggirati- continua Begaj- perchè erano state promesse loro tante attività, spazi consoni, una palestra: tutte cose che non ci sono”. Insomma, “davvero mi vergogno di quello che ho visto oggi”, conclude Begaj.
SALA MUSICA? UNA BATTERIA BUTTATA IN MEZZO ALLA STANZA
I giovani detenuti sono stati “di fatto ingannati”, afferma il consigliere comunale Giacomo Tarsitano (Lepore sindaco), perchè “hanno firmato loro una richiesta di trasferimento dietro promesse che logicamente non sono state mantenute e si ritrovano in un contesto peggiore di quello da cui provenivano”. Anche gli spazi ricreativi “non sono adatti, due delle stanze che dovrebbero essere dedicati alle attività sono ancora vuote. La stanza per la musica ha solo una batteria buttata lì in mezzo e forse rotta”, segnala Tarsitano, mentre gli spazi per l’aria “sono tipici di una sezione di alta sicurezza e non si addicono a un percorso trattamentale per giovani adulti”. La situazione è “gravissima e disumana. La struttura è inadeguata e non sono ancora partite le attività educative”, riporta la consigliera comunale Antonella Di Pietro (Pd), aggiungendo che “se aumenteranno i trasferimenti l’operazione non potrà reggere perchè il personale è già sotto stress”. Alla visita, infine, ha partecipato anche un’altra consigliera comunale dem, Mery De Martino, che evidenzia: “È urgente ritirare il provvedimento di trasferimento oppure far partire delle attività perchè i ragazzi non possono più aspettare, il clima è già molto teso e ogni giorno di ritardo ci porta verso una situazione esplosiva”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it