ROMA – Il Tribunale di Roma ha riconosciuto a Francesca Michelon lo stato di figlia legittime di Stefano D’Orazio. A riferirlo è Il Corriere della Sera. L’ex batterista dei Pooh non aveva mai voluto riconoscere la 40enne, nata da una relazione con Oriana Bolletta. I giudici hanno accertato scientificamente la paternità e hanno disposto anche una perizia medico-legale su alcuni reperti biologici conservati nelle strutture ospedaliere dove era stato ricoverato il musicista. D’Orazio è morto nel 2020 per conseguenze dovute al Covid.
EREDITÀ DA DIVIDERE
Il testamento del musicista ora è annullato, come stabilito dalla sentenza di primo grado che è immediatamente esecutiva. I legali di Francesca avvieranno le pratiche per conoscere l’entità dell’eredità che dovrà essere divisa al 50% tra lei e la vedova, Tiziana Giardoni. La moglie di D’Orazio è stata, inoltre, condannata a pagare 60mila euro di danni esistenziali. Francesca potrà anche assumere il cognome del padre biologico. Alla figlia del musicista andranno, infine, anche i futuri diritti d’autore, sempre da dividere al 50%.
LE TESTIMONIANZE
Nel processo sono state raccolte delle testimonianze. Tra queste quella di Red Canzian che nel 2015 aveva riferito di aver visto Diego Michelon, il marito di Oriana Bolletta (che ha riconosciuto Francesca), far visita a Stefano D’Orazio durante i concerti dei Pooh per chiedere aiuti economici per il mantenimento della figlia. Sentita anche Lena Biolcati, ex compagna di D’Orazio: la donna ha riferito che Stefano le aveva confessato che Francesca fosse sua figlia e che Michelon ne fosse a conoscenza.
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