BOLOGNA – Chi era solito fare colazione con la radio, all’alba, la sua voce la conosceva molto bene: è morto questa mattina all’improvviso Giuseppe Carrisi, il giornalista radiofonico della Rai che da tempo si occupava delle edizioni dell’alba di Gr3, di cui era conduttore e caposervizio. La sua morta ha lasciato sconvolti i colleghi, che in diretta nel dare la notizia hanno faticato a trattenere le lacrime. “Siamo vicini alla famiglia”, si legge nel comunicato dell’Esecutivo Usigrai che ha dato la notizia della sua morte. “Giuseppe aveva anche lavorato al Gr Parlamento, all’editing del GR2 e a lungo nella redazione Esteri. Grande appassionato dell’Africa, un collega sempre attento e gentile del quale sentiremo la mancanza”.
I SUOI LAVORI SULL’AFRICA
Giuseppe Carrisi aveva 63 anni: oltre che giornalista, era anche scrittore e documentarista. Aveva realizzato realizzato il film documentario ‘Kidogò, un bambino soldato’, presentato al Giffoni Film Festival. Proprio di Africa e di paesi in via di sviluppo Carrisi si era occupato a lungo. Ha scritto il libro “Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e nessuno ti ha mai raccontato”. Come giornalista, in passato, si era anche occupato di reportage da zone di guerra (tra cui Palestina, Sierra Leone, Uganda, Burundi, Costa D’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda, Sudan).
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