VITTORIA TASSONI* Se, per il tuo pranzo di Pasqua, vuoi un’alternativa ad un classico secondo piatto di carne, puoi cucinare questa mia ricetta delle anguille alla cacciatora, utilizzando magari quelle pescate nei nostri laghi della Tuscia. Perché le anguille dei laghi di Bracciano e Bolsena sono una vera e propria prelibatezza, la loro pesca, infatti, è una pratica che vanta secoli di storia ed è ancora oggi molto radicata nella cultura del nostro territorio. Queste anguille hanno una storia secolare e, per chi non lo sapesse, sono state anche menzionate da Dante nella Divina Commedia. Il Sommo Poeta ne parlò più precisamente nel canto XXIV del Purgatorio, dove questi pesci furono evocati in riferimento a Martino IV che fu papa dal 1281 al 1285. Martino IV era descritto come un gran ghiottone e sembra che la sua morte sia stata causata proprio da un’indigestione di uno dei suoi cibi preferiti: le anguille del lago di Bolsena. Ricetta: Ingredienti x 4 persone: 1,5 kg di anguilla farina q.b. Prezzemolo q.b. Maggiorana q.b. Salvia q.b. Rosmarino q.b. Aglio 2 spicchi Olio evo 1 bicchiero di vino 1 bicchierino di Aceto di vino Olive q.b. 10 pomodorini Preparazione: Lava ed eviscera le anguille. Tagliale a pezzetti di circa 6 cm ed infarinale. In una pentola metti l’olio evo, uno spicchio di aglio, versa i pezzetti di anguilla e fai rosolare. Sfuma con il vino bianco, sala e copri. Nel frattempo trita le erbe aromatiche con l’altro spicchio d’aglio e versane una parte sull’anguilla insieme alle olive e l’aceto. Fai cuocere per 15/20 minuti. Impiatta decorando con il trito di erbe aromatiche rimanente ed i pomodorini. *Vittoria Tassoni, blogger, insegnante e cuoca dell’alleanza Slow food Seguimi su: www.vittoriaincucina.it; https://www.instagram.com/vittoria.tassoni/?hl=it https://www.facebook.com/vittoriaincucina |