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“Vado a casa di uno che ho conosciuto per strada”: i messaggi choc di Mark Samson all’amica di Ilaria


BOLOGNA – “Sofi, non so se sto per fare una cazzata, ma vado a casa di un tizio che ho conosciuto per strada”. Aveva ucciso Ilaria poche ore prima e così, con questi assurdi messaggi, Mark Samson cercava di ingannare una delle migliori amiche di Ilaria Sula e di far credere che fosse ancora viva e, peggio, si stesse mettendo in una situazione a rischio. È l’ennesimo scenario inquietante che emerge dietro il delitto avvenuto a Roma alla fine di marzo, quando il 23enne di origini filippine Mark Samson ha ucciso a coltellate la sua ex fidanzata Ilaria Sula, 22 anni. Lei, dopo una storia di un anno, lo aveva lasciato. Il 25 marzo era andata a casa sua la sera e, ha raccontato lui, era rimasta a dormire a casa del giovane per evitare di usare i mezzi a tarda sera. Sarà vero? Sarà vero che è stata uccisa la mattina dopo? Samson sostiene di averla accoltellata intorno alle 11. Ha raccontato di averla colpita con alcune forti coltellate, da dietro, date con il coltello con cui poco prima avevano tagliato la mortadella. Il gesto sarebbe avvenuto dopo aver letto sul telefono di lei il messaggio di un altro ragazzo. Una volta uccisa, il 23enne ha infilato il corpo in due sacchi e poi dentro una valigia. Nel pomeriggio lo porterà a 40 chilometri da Roma, abbandonandolo in un dirupo.

Ed è in queste ore (intorno alle 19.40 del 26 marzo) che Samson, con il telefono di Ilaria, scrive a un’amica della ragazza, Maria Sofia. Un piano lucido per sviare i sospetti? Le scrive di essere in compagnia di un ragazzo conosciuto fuori dall’Università della Sapienza e di aver deciso di andare a casa sua ( “Ci siamo visti all’uscita della Sapienza e mi ha chiesto se mi andava di uscire oggi, così a caso”). Per rendere la cosa più credibile, Samson manda in chat anche la foto di un ragazzo a torso nudo seduto su un’altalena. “Lo avete fatto?”, chiede l’amica. “Ho fatto la birichina”, scrive Samson quando Sofia chiede a Ilaria se avesse avuto rapporti con questo giovane. L’amica Sofia avverte Ilaria (che in realtà è già morta): “Stai attenta”. E la esorta a dirle dove si trovi, o a mandarle la posizione. A quel punto Samson rifiuta (“No, voglio sentirmi libera in tutti i sensi”) e l’amica si dice preoccupata. “Ok, fai come vuoi, non ti giudico se sei andata a Napoli, di sicuro non lo faccio vedere a Mark. Ma siccome mi è capitato di andare a casa di uno e se fosse successo qualcosa ero nella merda perché nessuno sapeva dove fossi”. Ilaria le risponde: “Se sono nella merda riesco a uscirne da sola”.

Intanto, comincia a diffondersi l’allarme per la scomparsa della ragazza. Maria Sofia prova a chiamare il telefono di Ilaria più volte, senza ricevere risposta. Le scrive: “Mi ha chiamata tua mamma, sta chiamando la polizia”. Il giorno dopo Samson risponde a Maria Sofia fingendo ancora di essere Ilaria. “Ti prego, mi sono dimenticata proprio che dovevo andare a Terni. Non sono a Roma”. L’amica ora ha molti dubbi: “Non mi fido, ti devo sentire, ti devo vedere. Adesso”. Samson continua ad inventare scuse: “Non mi funziona il microfono, ha preso acqua il telefono”, risponde. L’amica non ci crede più, ha capito che dall’altra parte del telefono non c’è la sua amica. Venerdì mattina scrive al telefono di Ilaria: “La mamma di Ilaria è già partita per andare a Roma. Ti do 4 minuti. Ti saluto chiunque tu sia”. L’ultimo tentativo di sviare le indagini Mark Samson lo fa con una storia, pubblicata su Facebook il 31 marzo dal profilo di Ilaria, in cui scrive “Grazie a tutti, sto bene”. Un messaggio inquietante che non convince nessuno degli amici della ragazza, anzi. La sera dopo Mark Samson verrà interrogato e crollerà, raccontando di aver ucciso Ilaria e spiegando dove ha nascosto il cadavere.
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