MILANO – L’orrore nelle parole confidate da un ragazzino a un’educatrice. Così Ciro Panigara, 48 anni, parroco a San Paolo, piccolo paese della Bassa bresciana, si era dimesso lo scorso gennaio, senza dare motivazioni. E oggi, a distanza di qualche mese da quello strano addio, e dopo l’avvio delle indagini, i carabinieri della compagnia di Verolanuova hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare per l’ex parroco, ora agli arresti domiciliari con l’accusa gravissima di violenze sessuali aggravate su minori.
L’INDAGINE: UNA SCIA DI ABUSI DAL 2011 SU DIVERSI MINORI
Il minorenne avrebbe così confidato a un’educatrice di avere ricevuto dal prete delle “attenzioni particolari”. Ma nel mirino degli inquirenti non ci sono solo i presunti abusi raccontati dal ragazzino di San Paolo: l’indagine è risalita a più episodi di violenza di natura sessuale ai danni di diversi minorenni che Panigara avrebbe compiuto quando ricopriva l’incarico di curato e parroco in due comuni della provincia di Brescia, dal 2011 al 2013 e nel 2024. Le giovani vittime frequentavano attività parrocchiali gestite dallo stesso sacerdote.
LA LETTERA DEL VESCOVO: “SITUAZIONI E CRITICITÀ”
Il caso nel Paese era scoppiato lo scorso 5 gennaio: durante la messa nella parrocchia infatti era stata letta ai fedeli la lettera del vescovo Pierantonio Tremolada con annunciava l’addio di don Ciro, arrivato nella chiesa della comunità da solo tre mesi. “Sono purtroppo emerse situazioni e criticità che consigliano di interrompere immediatamente la sua esperienza”, era la motivazione. Nel frattempo era stata già aperta un’inchiesta dalle forze dell’ordine per accertare quanto emerso dalle dichiarazioni del minore.
(Fonte foto di apertura: “La voce del popolo”)
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