BOLOGNA – “Al Policlinico Sant’Orsola ci occupiamo ormai da più di 20 anni di terapia intrarteriosa dei tumori primitivi e secondari del fegato. Si tratta di terapie che utilizzano dispositivi ad alto costo, come la radio-embolizzazione, che però oggi sono in grado di veicolare all’interno della massa tumorale alte dosi radianti che determinano una necrosi del tumore, preservando la funzionalità del fegato circostante”: lo spiega, in un’intervista, la radiologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna Alberta Cappelli. “È molto importante- prosegue- mantenere il fegato in buone condizioni, perchè il paziente non vada incontro a uno scompenso epatico e possa poi beneficiare anche di altre terapie curative come la resezione o il trapianto. Questa terapia ha ampiamente dimostrato ottimi risultati in termini di sopravvivenza, è ben tollerata, il numero di ritrattamenti è inferiore ed è una terapia ‘one shot’.
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