NAPOLI – Sono trascorsi 29 anni dalla strage di Eldorado Dos Carajas, avvenuta in Brasile il 17 aprile del 1996, in cui 21 contadini che manifestavano pacificamente per terra e giustizia furono trucidati dalla polizia. E proprio in memoria di quell’azione violenta – rimasta per la maggior parte impunita – è nata la Giornata internazionale delle lotte contadine che si celebra oggi in tutto il mondo.La Giornata nasce grazie all’azione del movimento internazionale La Via Campesina, fondato nel 1993, che riunisce milioni di contadini, lavoratori senza terra, indigeni, pastori, pescatori, braccianti agricoli, migranti, piccoli e medi agricoltori, donne e giovani contadini da tutto il mondo. Basata su un solido senso di unità e solidarietà, difende l’agricoltura contadina per la sovranità alimentare.
LA DICHIARAZIONE ONU “UNDROP”, COSA DICE
Sotto la spinta dei movimenti contadini e delle organizzazioni dei lavoratori agricoli la commissione Diritti umani delle Nazioni unite ha adottato, il 17 dicembre 2018, la Dichiarazione Onu sui Diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali (Undrop) riconoscendo al mondo contadino e ai suoi attori un ruolo fondamentale nella produzione del cibo. Il risultato raggiunto è il frutto di una battaglia durata circa un ventennio e portata avanti da La Via Campesina e dai suoi alleati.L’Undrop offre l’opportunità di affrontare le disuguaglianze e le discriminazioni che colpiscono in modo sproporzionato la popolazione rurale di tutto il mondo e si rivolge sia ai contadini, stabilendone i diritti, sia agli Stati, definendone i doveri.Afferma ad esempio che “i contadini e le altre persone che lavorano in zone rurali” hanno il diritto “all’accesso e all’uso sostenibile delle risorse naturali presenti nelle loro comunità, le quali devono godere di condizioni di vita adeguate. Hanno inoltre il diritto di partecipare alla gestione di tali risorse”. O anche che “hanno il diritto di formare ed unirsi ad organizzazioni, sindacati, cooperative o qualsiasi altro tipo di organizzazione o associazione di loro scelta per proteggere i propri interessi, e per contrattare collettivamente”. Tali organizzazioni devono essere di natura indipendente e volontaria, e devono rimanere libere da ogni forma di interferenza, coercizione o repressione”.
LA SICUREZZA DI CHI LAVORA NELLE ZONE RURALI
Espresso chiaramente anche il concetto della sicurezza: “I contadini e le altre persone che lavorano in zone rurali, indipendentemente dal fatto che siano lavoratori temporanei, stagionali o migranti, hanno il diritto di lavorare in condizioni sicure e sane, di partecipare all’applicazione e alla revisione delle misure in materia di sicurezza e sanità, di selezionare i propri rappresentanti negli ambiti della sicurezza e della sanità, i propri rappresentanti all’interno dei comitati sulla sicurezza e sulla sanità”.Dal canto loro gli Stati, tra le altre cose, “devono assicurarsi che i contadini e le altre persone che lavorano in zone rurali godano dell’accesso fisico e economico, in qualsiasi momento, ad alimenti adeguati che siano prodotti e consumati sostenibilmente ed equamente, rispettando le loro culture, preservando l’accesso agli alimenti per le generazioni future, e che tale accesso assicuri una vita dignitosa, fisicamente e mentalmente soddisfacente, per i suddetti, individualmente e/o collettivamente, rispondendo ai loro bisogni”.Gli Stati sono inoltre chiamati a “prendere tutte le misure appropriate per assicurarsi che il loro sviluppo rurale, le loro politiche e i loro programmi agricoli, ambientali, commerciali e di investimento contribuiscano efficacemente alla protezione e al rafforzamento delle opportunità di sostentamento locale, e alla transizione verso metodologie di produzione agricola sostenibili. Gli Stati devono incoraggiare la produzione sostenibile, che comprende la produzione agroecologica e biologica, ove possibile, e devono facilitare le vendite dirette dal produttore al consumatore”.
“IN PALESTINA BRUTALE OCCUPAZIONE DI TERRE DA PARTE DEL REGIME DI APARTHEID ISRAELIANO”
Come fa notare La Via Campesina, però, “questo diritto e questa lotta continuano a essere criminalizzati e i diritti dei contadini, sanciti dall’Undrop, vengono sistematicamente violati”. Si cita la Palestina che “subisce una brutale occupazione e annessione di terre da parte del regime di apartheid israeliano”. E ancora: “In molti paesi delle Americhe, dell’Africa, dell’Europa, dell’Asia e dell’Oceania, i contadini subiscono violenze estreme per aver lottato per una vita dignitosa nei loro territori. In Pakistan, ad esempio, i contadini senza terra si oppongono all’accaparramento di terre e agli sfratti promossi da progetti aziendali nell’ambito dell’iniziativa ‘Pakistan Verde’”.Analogamente, si osserva ancora, “l’iniziativa cinese ‘Una cintura, una via’”, ossia il progetto della Nuova via della Seta che collega la Cina all’Eurasia e all’Africa, “ha portato a massicci progetti infrastrutturali che devastano le aree rurali, sfollando le comunità contadine e distruggendo i sistemi agricoli locali”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it