NELLE “PERIFERIE” DEL MONDO
E dalle “periferie” e dalla “fine del mondo”, citando le parole di Jorge Mario Bergoglio dopo l’elezione del 2013, comincia Borsotto. “Il papa”, sottolinea in un’intervista con l’agenzia Dire, “ha dato voce alle ingiustizie del mondo e soprattutto a chi fa più fatica, a chi non ha garantiti i diritti, a chi durante il giorno non è sicuro di poter assicurare un pasto o la scuola ai figli o magari ancora le cure nel caso si ammalino”.
L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Secondo Borsotto, sapersi porre in questa prospettiva è decisivo. “Papa Francesco ci ha fatto sentire accompagnati, non soli, e soprattutto ci ha permesso di condividere ciò che chi si impegna nella cooperazione internazionale fa tutti i giorni” evidenzia la presidente. “Oggi lascia un vuoto immenso ma anche una immensa e profondissima gratitudine per ciò che ha detto, ha fatto e ha ispirato”. E ancora, sull’andare e lo stare nelle periferie del mondo. “Sentiamo forte”, evidenzia Borsotto, “la responsabilità di continuare nella prospettiva delle enciclica ‘Laudato sii”, che chiede di prendersi cura del Creato, e poi ancora della ‘Fratelli tutti’, che invita al dialogo tra le religioni e insegna che la diversità è grazia”.
Torna poi la riflessione sulla diplomazia. “Quello di Francesco”, sottolinea la presidente, “è stato un appello a non avere paura delle differenze e allo stesso tempo un invito al dialogo, come categoria fondamentale delle relazioni internazionali”.
LA POVERTA’ COME SCANDALO E VIOLENZA
Un’ultima battuta, riguarda la povertà. “Francesco l’ha definita tante volte violenza e scandalo” ricorda Borsotto, citando un’omelia pronunciata dal papa nel 2023 nella basilica di San Pietro: “Dobbiamo noi andare a cercarla, con coraggio; pensiamo a quanti sono oppressi, affaticati, emarginati, alle vittime delle guerre e a coloro che lasciano la loro terra rischiando la vita; a coloro che sono senza pane, senza lavoro e senza speranza”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it