ROMA – Prima l’organizzazione dei funerali, fissati per sabato dalla congregazione generale dei cardinali, e soltanto dopo, nel rispetto delle prescrizioni e dei tempi della costituzione apostolica ‘Universi dominicis gregis’, le informazioni rispetto al conclave. Questi i passaggi indicati in Vaticano all’indomani della morte di papa Francesco. Stamane, è stato confermato nella sala stampa della Santa Sede, alla congregazione generale hanno partecipato una sessantina di porporati. Una buona parte dunque di quelli che, 135, dovranno prendere parte al conclave chiamato a eleggere il successore di Francesco. Sono stati intanto sorteggiati i tre porporati incaricati di assistere nel governo degli affari ordinari del Vaticano il camerlengo, il cardinale Kevin Joseph Farrell. Sono Pietro Parolin, Fabio Baggio e Stanislaw Rylko. Domani mattina, alle 9, è prevista la traslazione del corpo di Francesco, con un percorso già definito nel dettaglio, dalla Domus Santa Marta alla Basilica papale di San Pietro. Sabato invece sono in programma le esequie funebri, che saranno presiedute dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio. Rispetto alle partecipazioni internazionali, con l’arrivo di capi di Stato e di governo da tutti i continenti, una lista dettagliata dovrebbe essere diffusa in prossimità delle celebrazioni.
Solo in seguito saranno prese le decisioni relative al conclave. Per la sua convocazione, si sottolinea nella sala stampa della Santa Sede, la costituzione apostolica prevede un intervallo di tempo compreso tra i 15 e i 20 giorni dalla morte del papa. Sulla base di emendamenti risalenti al pontificato di Benedetto XVI, però, si riferisce pure, ci sono possibilità di “deroghe” e di “scadenze più ravvicinate”. Dovrebbero comunque passare i “novendiali”, il periodo dei nove giorni del lutto; e dando il tempo necessario a tutti i cardinali di raggiungere Roma anche dall’Africa, dall’Asia, dalle Americhe e dall’Oceania, si arriverebbe così alla settimana che comincia lunedì 4 maggio. I porporati alloggeranno nella Domus Santa Marta. Le votazioni si terranno invece nella cappella Sistina, sotto gli affreschi del Giudizio universale e dei profeti dell’Antico testamento dipinti da Michelangelo.
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