ROMA – “Potremmo avere un altro papa africano; non sarebbe una novità assoluta, perché ne abbiamo già avuti tre”. A fare i conti è padre Patrick Alumuku, direttore ad Abuja dell’emittente Catholic Television of Nigeria. In un’intervista con l’agenzia Dire, si comincia dai giorni del lutto per la scomparsa di Francesco. “È un momento di grande tristezza per tutta la Chiesa” la premessa di padre Alumuku, che in passato è stato anche portavoce dell’arcidiocesi di Abuja. “Qui nei Paesi dell’Africa lo abbiamo visto come il simbolo dell’amore di Dio per tutti e soprattutto per poveri”. Secondo il direttore, “questa preferenza si è manifestata anche nel supporto che il papa argentino ha offerto a coloro che hanno lavorato nelle periferie del mondo, in tante occasioni promossi vescovi”.
Poi, sul futuro della Chiesa, a partire dal conclave chiamato a eleggere il successore di Francesco. “Preghiamo per un papa santo, che ami il suo gregge e che abbia il carisma necessario per guidare le persone verso Dio” sottolinea padre Alumuku. “Questo papa potrebbe essere africano, certo, ma non è il colore della pelle la cosa importante: che arrivi dall’Asia, dalle Americhe o dall’Europa, il nuovo pontefice deve saper guidare tutta la Chiesa, amare la natura e avere il coraggio di intervenire nelle aree di crisi, perché Cristo è il principe della pace”.
I PAPI AFRICANI DELLA STORIA
Ma quali sono stati i tre papi africani? San Vittore I, Melziade e Gelasio I. Provenivano tutti dall’Africa settentrionale, da regioni che oggi sono Tunisia o Algeria.
San Vittore I, di origine berbera secondo alcune fonti, fu papa dal 189 al 199. Melziade fu invece eletto nel 311, due anni prima che l’imperatore Costantino con l’Editto di Milano mettesse fine alle persecuzioni dei cristiani. Originario dell’attuale Algeria, Gelasio I divenne papa nel 492, 16 anni dopo la caduta dell’Impero romano d’occidente: regnò quattro anni.
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