ROMA – A due ore dall’inizio della messa esquiale per Papa Francesco, il sagrato di San Pietro si va riempiendo velocemente. La cerimonia, che inizia alle 10, è presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Con lui concelebrano 220 cardinali e 750 tra vescovi e sacerdoti, per una cerimonia che in tutto dovrebbe durare circa un’ora e 30 minuti.
La bara di legno e zinco, che è stata sigillata ieri sera, è collocata sul sagrato antistante la Basilica, davanti all’altare. Con le esequie cominciano anche i Novendiali, dal latino Novem Dies, il periodo liturgico di nove giorni consecutivi dedicato alla celebrazione di messe in suffragio del Papa. Questi sono regolati dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. Al termine della celebrazione eucaristica avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio, presieduti dal cardinale Baldassare Reina, vicario Generale per la diocesi di Roma e da Youssef Absi, Patriarca di Antiochia dei greco-melchiti.
Le 6 preghiere dei fedeli sono lette in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco e cinese. Dopo la Comunione si svolgono l’Ultima commendatio, l’ultima raccomandazione a Dio perché accolga l’anima del defunto nella gloriosa comunione dei santi, e la Valedictio, il commiato, ossia l’ultimo saluto prima della sepoltura, con la Supplica della Chiesa di Roma cui segue l’orazione pronunciata dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, e, in greco, la Supplica delle Chiese Orientali, e la successiva orazione del patriarca di Antiochia dei greco-melchiti Youssef Absi.
Al termine, il celebrante aspergerà il Papa con l’acqua santa e lo incenserà. La bara poi entrerà nella Basilica di San Pietro. A seguire avrà inizio il corteo funebre fino a Santa Maria Maggiore, dove avverrà la tumulazione.
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