ROMA – Il loro modo di agire è collaudato: adescano turisti stranieri, tramite un’app di incontri, fissano un appuntamento per poi, una volta agganciati, arrivare a derubarli. Quella sera però, con Alessandro Coatti, qualcosa non è andata nel verso giusto e per lui, quel raggiro, è stata la sua fine, terribilmente violenta, un vero salto nell’orrore.
La polizia colombiana avrebbe messo insieme i pezzi del puzzle e ricostruito la possibile dinamica dell’omicidio del biologo italiano, originario di Alfonsine, di cui sono stati ritrovate alcune parti del corpo- tronco, braccia e testa- infilate in una valigia a Santa Marta, in Colombia. Coatti, 38 enne, era arrivato nella cittadina colombiana il giorno prima, come tappa di un tour in America latina iniziato da qualche mese. Di lui si erano perse le tracce finché in una valigia gettata da un ponte, nei pressi dello stadio di Santa Marta, sono state scoperti pezzi del suo corpo.
“UN CRIMINE NON LEGATO AL TRAFFICO DI DROGA O A GRUPPI ARMATI”
In un primo tempo si era pensato a un’omicidio, dovuto a uno scambio di persona, tra gang dedite allo spaccio di droga o a gruppi armati, invece dietro a tutto ci sarebbe una banda specializzata a derubare turisti stranieri. A dare notizia degli sviluppi dell’indagine sono alcune testate locali colombiane: Hoy-Diario del Magdalena cita il direttore della Polizia nazionale, il generale di brigata Carlos Fernando Triana Beltrán, che durante la sua partecipazione alla riunione del Consiglio di sicurezza, tenutasi a Ciénaga, avrebbe fornito “dettagli rivelatori sulle indagini”, come l’ubicazione della scena del crimine. “Una cosa che è stata avanzata con certezza- sottolinea il quotidiano- è che il crimine e il modo in cui è stato smembrato l’italiano non sono legati in alcun modo al traffico di droga né implicano alcunché di collegato a gruppi armati”.
AL CENTRO DELLE INGAGINI UNA GANG CHE DERUBA TURISTI STRANIERI LGBTI+
Invece il giornale indica che le indagini sarebbero risalite ad una gang organizzata nell’estorcere denaro, “una gang – si legge sul quotidiano – specializzata nel colpire i turisti stranieri, principalmente quelli appartenenti alla comunità Lgbtqia+”, come lo stesso biologo, contattandoli prima online, fissando un appuntamento per incontrarli e poi derubarli. In questo ambito sarebbe maturato il delitto di Alessandro Coatti e lo strazio del suo corpo. Infine, secondo quanto riferito dal quotidiano El Tiempo, poi, le autorità colombiane avrebbero già individuato almeno quattro persone coinvolte nell’aggressione, ma nessuna al momento sarebbe stata fermata: risultano tutte ricercate.
IL DELITTO: DROGATO, RAPITO E RAPINATO, POI UCCISO E SMEMBRATO
Alessandro sarebbe stato adescato da una persona conosciuta attraverso una app per incontri a cui era iscritto. Dopo averla incontrata le cose sono andate diversamente da come se l’era immaginate: il biologo sarebbe stato drogato e sedato, successivamente rapito, per poi essere rapinato. Poi la situazione è precipitata ancora di più: i rapinatori non solo hanno uccidere Coatti, ma hanno anche finito per smembrare il suo cadavere , per renderne difficile il suo ritrovamento. Gli investigatori avrebbero identificato il luogo del delitto: un edificio abbandonato nel quartiere San José del Pando, dove sono state trovate tracce di sangue. La zona è sotto sequestro e gli inquirenti sono impegnati a raccogliere tracce biologiche, impronte digitali e ogni indizio utile. Parallelamente, le attività di indagini sono proseguite con perquisizioni e identificazioni di quattro persone sospettate, tra cui- secondo quanto riportato dalla stampa colombiana- una donna. Si attendono sviluppi in tempi brevi.
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