ROMA – Una leggenda bianconera. Sara Gama, difensore e capitana della Juventus Women ed ex della Nazionale lascia il mondo del calcio giocato. Nata a Trieste nel 1989 da padre congolese e madre triestina, nel 2018, in occasione della Giornata internazionale della donna, è stata inserita dalla Mattel tra le 17 personalità femminili internazionali che hanno saputo diventare fonte di ispirazione per le generazioni di ragazze del futuro. Barbie le ha dedicato una bambola con le sue fattezze.
Queste le sue parole riportate dai canali ufficiali bianconeri: “Tutto è iniziato a Trieste: un pallone, i primi calci tirati senza pensarci troppo. Un campo in mezzo alle acque del villaggio. Un pallone che mi ha portata a Tavagnacco e poi a Los Angeles, a Parigi, a Brescia. Poi tanto azzurro, emozioni che non si dimenticano. Infine lei, la Juventus, tanti trofei e tante battaglie ma soprattutto un club che ha fatto diventare realtà anche i sogni che non sapevamo di avere. Un viaggio indescrivibile e quello che resterà con me sono le persone: compagne con cui abbiamo lottato per conquistare vittorie sul rettangolo verde e qualcosa di più grande fuori. Camminare fianco a fianco con voi è stata la cosa più importante. Grazie alla mia famiglia per avermi lasciata libera di decidere il mio destino e tracciare da sola la strada che volevo e grazie a chi mi è stata vicina in questi anni e che famiglia lo è diventata. Grazie ai tifosi, le emozioni vostre sono le nostre. Il pallone va lontano ma torna sempre e quando lo fa porta con se ciò che vale davvero: le persone, le emozioni e la vita. Oggi lo lascio andare con il cuore pieno, orgoglio, gratitudine è il mio addio al calcio giocato. L’amore per lo sport e per queste persone resta con me sempre”.
HA RIVOLUZIONATO IL CALCIO FEMMINILE ITALIANO
La Juventus le dedica uno speciale salute: “Una donna che, senza mezzi termini, ha cambiato la percezione dell’intero movimento sportivo nel nostro Paese. Sara, hai rivoluzionato non solo la nostra squadra, ma tutto il calcio femminile italiano. Epitome del concetto di tenacia, di voglia di vincere, di resistenza. Di Juventus. Ci sarà tempo per abituarsi all’idea di non vederti più in gruppo con la squadra, nello spogliatoio e al centro della nostra difesa: adesso, l’unica cosa che sentiamo di dirti è grazie. Grazie per quello che ci hai insegnato e per tutto quello che hai fatto indossando la nostra maglia, la tua maglia. Sarebbe stato impossibile desiderare di meglio”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it