ROMA – La voce ufficiale della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha appena fatto a pezzi Amazon in diretta nazionale. E non con la solita diplomazia da briefing presidenziale: “Un atto ostile e politico”, ha tuonato, riferendosi all’intenzione del colosso di Jeff Bezos di pubblicare l’impatto dei dazi sui propri prezzi. Tradotto: se dite la verità su quanto costa davvero la guerra commerciale, allora siete nemici di Trump.
Ma la portavoce non si è fermata lì. Ha tirato fuori un vecchio articolo della Reuters del 2021 per accusare Amazon di aver flirtato con la propaganda cinese, insinuando una sorta di doppia lealtà. Una mossa che sa di revival maccartista, ma con i pacchi Prime al posto delle schede rosse.Quando le è stato chiesto se Jeff Bezos, benefattore dell’insediamento trumpiano, sia ancora considerato un alleato, Leavitt ha tagliato corto: “Non parlerò dei rapporti del presidente con Jeff Bezos”. Intanto, mentre Washington litiga con Seattle, l’amministrazione Trump si appresta a mettere mano al ginepraio dei dazi. L’annuncio è atteso già martedì: una serie di modifiche pensate per alleggerire il colpo sulle case automobilistiche. Il 25% sulle auto e sui ricambi resta, nessuno pensi a un’abiura, ma almeno si eviterà che si sommi ad altri balzelli su acciaio e alluminio. Il piano, a detta del team presidenziale, dovrebbe aiutare le industrie a riportare la produzione in patria.
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