ROMA – C’è un cucciolo con problemi neurologici che deve arrivare al più presto da Cremona e per cui si cerca una staffetta urgente, poi c’è Nepal, o meglio il suo muso che spunta dalla ‘gabbia’, respirando l’aria di libertà che presto potrà riavere. Coco invece ha sulla fronte una brutta ferita ma al momento è tutto preso dalla sua pappa: significa che la terapia sta funzionando. Sono foto e video pubblicati sulla pagina social non di un canile, né di una clinica veterinaria come quelle a cui siamo abituati. In questo posto invece si prendono cura di timidi esserini da 25 grammi al massimo. È “La Ninna”, il primo Centro specializzato nella cura di ricci, a Novello, in provincia di Cuneo, realtà unica in tutta Europa. Solo nel 2024 alla Ninna sono stati curati e reintrodotti in natura tra 500 esemplari arrivati da tutta Italia, l’anno prima erano stati 100 in meno.
DALLE MUCCHE ALLA LOTTA PER SALVARE I RICCI
Dietro a tutto c’è Massimo Vacchetta, veterinario che un giorno di 14 anni fa, mentre si trovava a lavorare in un ambulatorio di bovini, gli fu affidata una piccola riccia orfana. La chiamò Ninna e quell’incontro lo trasformò nel “dottore che salva i ricci”. La sua clinica in pochi anni è cresciuta ed è entrata a far parte di una rete in cui collaborano 6 atenei europei, tra cui il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino. Obiettivo comune di questa task force è la lotta al declino di una specie che ha un importante ruolo di sentinella ecologica ma la cui presenza, negli ultimi 20 anni, in tutto il territorio europeo, è diminuita del 70%, complici il consumo di suolo e il cambiamento climatico.
IL VETERINARIO SCRITTORE E L’AMICIZIA CON B.B.
Ma come tante realtà animaliste, “La Ninna” è in continua ricerca di volontari, sponsor, donazioni e, tra l’altro, si autofinanzia anche tramite iniziative promosse dallo stesso veterinario. Come il concerto “Riccio Music Day”, organizzato dal Centro Recupero al teatro Giorgio Busca di Alba (Cuneo) il 27 aprile scorso, o la pubblicazione di quelli che sono diventati oramai due bestseller: “25 grammi di felicità” e “Cuore di riccio”, scritti dallo stesso “uomo che salva i ricci”. Oppure, scritto per i più piccoli, “Ninna, il piccolo riccio con un grande cuore”, pubblicato tra i libri del “Battello a Vapore”. L’ultima creazione, realizzata insieme alla disegnatrice Roberta Morucci, è il fumetto “75 kg di felicità” che addirittura porta la prefazione scritta dall’icona e paladina degli animali Brigitte Bardot.
Una volontaria del centro, Florence Marchal, ha infatti tradotto e inviato il libro prima di Natale alla Diva che ne è stata conquistata e ha voluto contraccambiare spedendo alla Ninna un suo disegno di un riccio che annusa un fiore. Da lì è nata una grande amicizia con il Centro e con il suo fondatore: la stessa attrice ha inviato un audio di saluto in occasione della serata musicale dei giorni scorsi e il suo “Pronto, sono Brigitte” è stato dirompente. B.B. ha ammesso di “avere una vera passione per i ricci” per cui si è meritata il conferimento, da parte del Centro, della “Riccia d’oro”, un simbolico riconoscimento a personalità del mondo dello spettacolo e della musica che hanno dedicato la loro vita alla protezione degli animali e alla salvaguardia della biodiversità.
IL SOGNO DI UN OSPEDALE DEI RICCI
Il sogno di Vacchetta è quello di far crescere la clinica, visto anche la crescita progressiva dei ‘pazienti’, e trasformarla in un vero e proprio “ospedale dei ricci”: i ricavi dei suoi libri serviranno anche a questo.
(fonte foto: dal profilo Fb Centro recupero ricci La Ninna)
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