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Roma

Stop allo zolfo nel Mediterraneo: Civitavecchia punta su controlli e cold ironing

CIVITAVECCHIA – A partire dal primo maggio il Mediterraneo diventerà una zona SECA, ovvero di controllo delle emissioni di zolfo. Questo significa che le navi dovranno utilizzare un carburante più pulito, con una concentrazione di zolfo inferiore allo 0,10% o in alternativa dovranno usare sistemi di depurazione dei fumi come gli scrubber. «L’entrata in vigore della zona SECA e la realizzazione delle banchine elettrificate rappresentano due passi fondamentali per migliorare la qualità dell’aria nella nostra città – ha commentato il sindaco Marco Piendibene – è il frutto di un impegno che va avanti da anni, oggi finalmente rafforzato da un impianto normativo stringente. Continueremo a lavorare per un porto sempre più sostenibile e una città più vivibile». Anche sul fronte delle infrastrutture, il porto di Civitavecchia sta realizzando le banchine elettrificate, o più propriamente “cold ironing”, che consentiranno lo spegnimento dei motori delle navi all’ormeggio. Finanziate con i fondi del PNRR, dovrebbero essere realizzate in tempi brevi, ma in ogni caso il loro utilizzo sarà obbligatorio a partire dal 2030 in base ai regolamenti europei del pacchetto “Fit for 55”. «Con queste due novità – spiega Dario Menditto, consigliere comunale delegato al contenimento dell’inquinamento navale – si può sperare che l’inquinamento atmosferico provocato dalle navi sarà soggetto se non a una battuta di arresto quanto meno a un drastico ridimensionamento. Ovviamente, potendo finalmente contare su un impianto normativo così stringente, l’attenzione si sposta sui controlli. In tal senso, nella mia attività di delegato del Sindaco Marco Piendibene, nella quale sono anche supportato da Orazio Laudi, perito chimico con esperienza nel campo dei carburanti, è in corso un’interlocuzione con le autorità preposte al fine di concordare delle attività di controllo che vadano oltre l’impegno già profuso, che comunque è notevole. È infatti notizia di pochi giorni fa che la Guardia Costiera di Civitavecchia abbia disposto il fermo amministrativo di una nave per gravi irregolarità, e un altro era stato disposto nel mese di gennaio per un’altra nave. Resta inteso che, nonostante tutte queste ottime novità, il fenomeno delle “fumate” potrebbe, speriamo di no, in parte continuare a verificarsi, soprattutto al momento della partenza della nave – ha concluso Menditto – perché può dipendere da fattori che hanno poco a che fare con il tipo di combustibile utilizzato. Occhi puntati, quindi, sui fenomeni intensi e prolungati, perché più degli altri potrebbero incidere negativamente sulla qualità dell’aria e vanno quindi contrastati».

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