«Non intendiamo costituire carrozzoni. Partiamo da settembre mantenendo le spese attuali». Il presidente della Provincia Alessandro Romoli ha argomentato così la delibera di indirizzo per la costituzione dell’azienda speciale per la formazione professionale, oggetto ieri di discussione e approvazione al parlamentino di Palazzo Gentili. Una riorganizzazione del settore formativo resa possibile dalla deroga della Regione che lascia libertà di movimento alla Provincia, che ha scelto la strada della creazione di un’azienda speciale pubblica, a fronte di una gestione finora portata avanti tramite una convenzione con un’azienda privata per lo svolgimento dei corsi. Una scelta dovuta alla carenza di personale. Come spiegato dal presidente dell’ente di via Saffi: «La Provincia ha la delega dalla Regione a sviluppare i percorsi formativi per gli studenti, ma negli anni il personale è passato dai 34 docenti del 2014 ai 12 attuali». Romoli ha quindi rivelato che «già dallo scorso abbiamo iniziato a ragionare su una riorganizzazione per recuperare la situazione». La ricetta individuata è stata quella di chiedere alla Pisana «una delega pluriennale che ci consente di poter lavorare su piani a lungo termine». La delibera di indirizzo approvata ieri è propedeutica all’obiettivo di farsi trovare pronti per partire a settembre, senza dover ritoccare l’entità delle spese da sostenere. «L’istituzione dell’azienda speciale pubblica – ha tenuto a rimarcare Romoli – darebbe la possibilità di individuare il personale qualificato tramite selezioni pubbliche al fine di strutturare un ente che garantirà la formazione professionale sul territorio proseguendo nel percorso tracciato in questi anni per fornire opportunità lavorative a tanti giovani». Qualche perplessità sull’iter è stata espressa dal consigliere d’opposizione Luca Giampieri. L’esponente di Fratelli d’Italia, dopo aver dichiarato che sarebbe stato auspicabile «ragionare sull’azienda speciale con un passaggio prima in commissione», ha chiesto il rinvio del punto all’ordine del giorno poi di sospendere la seduta per cercare di trovare la quadra tra le differenti esigenze dei territori. Richieste entrambe rigettate e l’atto di indirizzo passa con l’approvazione della maggioranza. |