ROMA – Sedici concerti, 7 spettacoli teatrali culturali, 6 rappresentazioni di circo contemporaneo, un palinsesto culturale di elevato livello con la partecipazione di artisti come Eugenio Finardi, Moni Ovadia, Luca Barbarossa, David Riondino, la Compagnia dei Folli, Saturnino, Davide Rondoni e Ambrogio Sparagna. E’ la sedicesima edizione del Festival dell’Appennino presentato il 30 aprile scorso nella sala monumentale della Presidenza del Consiglio. Sono 27 gli appuntamenti previsti che si terranno nell’arco di sei mesi, dal 4 maggio al 12 ottobre 2025, in 28 comuni distribuiti nelle quattro regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017: Abruzzo Lazio, Marche e Umbria. Borghi che custodiscono un prezioso patrimonio culturale storico, artistico, naturistico e di tradizioni e che, dopo anni difficili, anche attraverso questa iniziativa vogliono rilanciarsi, crescere, attrarre nuovi visitatori e riaggregare le loro comunità.
CASTELLI: “IL FESTIVAL CONTINUA A CRESCERE E DIVENTA SEMPRE PIÙ INCLUSIVO”
Alla presentazione hanno partecipato, il commissario straordinario sisma 2016, Guido Castelli, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, gli assessori della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis e della Regione Lazio Manuela Rinaldi, il presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, e il direttore artistico del Festival, Carlo Lanciotti. Erano inoltre presenti il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco, il Questore della Camera, Paolo Trancassini e il Deputato Guerino Testa. “Il Festival dell’Appennino continua a crescere e diventa sempre più inclusivo- afferma il commissario Castelli- Sono numerose le comunità del sisma che hanno voluto aderire, collaborando con entusiasmo alla buona riuscita di una manifestazione concepita come un tassello rilevante dell’opera di riparazione economica e sociale che stiamo compiendo in questi territori. Luoghi di grande bellezza e tradizione, che hanno voglia di tornare a crescere, nel segno dello sviluppo sostenibile, e di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. La parola chiave che ci ha guidati nel concepire questa iniziativa è proprio valorizzazione. Valorizzazione della cultura, della storia, dell’arte, della natura, della cucina. A noi sta il compito di ‘liberare’ il potenziale di assoluto livello di queste terre”.
IL FESTIVAL SI PROPONE COME PONTE TRA COMUNITÀ RESIDENTI E VISITATORI
“Il Festival dell’Appennino- aggiunge la governatrice Proietti- è un simbolo di rinascita per le aree montane del Centro Italia. La Regione Umbria sostiene con convinzione questa manifestazione, che unisce cultura, natura e partecipazione. Valorizzare i cammini, i borghi e i paesaggi appenninici significa investire in una nuova centralità per i territori interni, promuovendo sviluppo sostenibile, turismo lento e identità locali”. Un elemento distintivo di questa edizione sarà la riscoperta delle tradizioni locali e delle eccellenze enogastronomiche, che rappresentano l’anima dei borghi dell’Appennino centrale. Il Festival si propone come un ponte tra le comunità dei residenti e i visitatori, un’opportunità per riscoprire insieme l’identità profonda dell’Appennino centrale attraverso escursioni che toccheranno anche 9 itinerari naturalistici e spirituali di grande valore storico e culturale: il Cammino Francescano della Marca, il Cammino di San Francesco, il Sentiero Italia, il Grande Anello dei Borghi Ascolani, il Grande Anello di Arquata del Tronto, il Cammino delle Terre Mutate, il Cammino dei Santuari, il Cammino Lauretano, il Cammino dei Cappuccini.
DOMENICA 4 MAGGIO A PALMIANO (AP) IL PRIMO APPUNTAMENTO DEL FESTIVAL
Il primo appuntamento del Festival dell’Appennino è previsto domenica 4 maggio a Palmiano (Ap). La mattina è prevista un’escursione panoramica alla scoperta dei tesori di questo angolo del Piceno che si affaccia verso i monti Sibillini. Il ritrovo è fissato alle ore 9.15 a Palmiano, con partenza alle ore 9.30. Il percorso, che prevede partenza e arrivo nel comune Piceno, ha una difficoltà E (Escursionistico per tutti), è lungo 6,61 km e ha un tempo di percorrenza di circa 3 ore e mezza. Durante l’escursione sarà possibile assistere alla semina di una delle eccellenze locali, la patata dei Sibillini, e visitare una tartufaia locale, dove un tartuficoltore mostrerà i segreti della cavatura del tartufo nero pregiato. Al rientro, alle ore 13.30, sarà possibile usufruire del punto ristoro della Proloco con menu a 15 euro.Foto di copertina da sito Festival dell’Appennino
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