ROMA – “Ballerina cappuccina, mi mi mi. È la moglie di Cappuccino Assassino. E ama la musica, la la la. La sua passione è il ballerino Lollolo!”. Se avete intercettato questa tiritera e non l’avete capita siete tremendamente uncool, ma sani di mente. Il fenomeno si chiama “Italian brain rot”, sottogenere più o meno made in Italy del “brain rot” che la Oxford University Press definisce “l’effetto debilitante dello scorrere ondate di contenuti online banali o poco stimolanti”, riferendosi anche alla qualità del contenuto stesso. In altre parole – riassume il New York Times che al suddetto fenomeno ha deciso di dedicare un approfondimento – il termine descrive sia la causa che l’effetto del deterioramento intellettuale.A gennaio è scattata l’invasione di questi assurdi personaggi generati dall’intelligenza artificiale, ovviamente prima su TikTok poi ovunque. Una fusione incoerente di animali o esseri umani con oggetti inanimati che conta oltre 3 miliardi di visualizzazioni. I meme sono “italiani”: o i loro nomi suonano italiani o toccano stereotipi culturali italiani come il caffè, e sono spesso accompagnati da un audio generato dall’intelligenza artificiale che sembra la narrazione di un uomo italiano con un forte accento ma, una volta tradotto, risulta spesso insensato.E quindi: uno squalo con scarpe da ginnastica Nike ai piedi Tralalero Tralala, poi è arrivato Bombardiro Crocodillo, un bombardiere militare con la testa di coccodrillo. O ancora Ballerina Cappuccina , una ballerina con la testa a forma di tazza creata a marzo da Susanu Sava-Tudor, una ventiquattrenne rumena. L’intera tendenza, ha spiegato Sava-Tudor al Nyt, è una “forma di umorismo assurdo” che “riguarda meno la vera Italia e più il mito cinematografico dell’Italia”. Finora, il video originale di Ballerina Cappuccina ha totalizzato oltre 45 milioni di visualizzazioni su TikTok e 3,8 milioni di “Mi piace”.
I meme originari si sono trasformati un ecosistema molto scemo, grazie al contributo della comunità online. Anche con parecchi chiaroscuri. Alcuni contenuti siano associati a colonne sonore razziste o islamofobe; in alcuni dei video di Bombardiro Crocodilo, si canticchia di un aereo in volo per bombardare i bambini di Gaza e della Palestina.
Il segreto di questi meme totalmente non-sense sta, secondo Yotam Ophir, professore associato di comunicazione presso il College of Arts and Sciences dell’Università di Buffalo, nel fatto che gli utenti ne ricavano la sensazione “di sapere qualcosa che i loro genitori ignorano”. Insomma, incomprensibili pur di non farsi capire.
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