ROMA – “Prometto e giuro di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del Collegio dei Cardinali elettori, e ciò in perpetuo, a meno che non ne riceva speciale facoltà data espressamente dal nuovo Pontefice eletto o dai suoi Successori, circa tutto ciò che attiene direttamente o indirettamente alle votazioni e agli scrutini per l’elezione del Sommo Pontefice”: è la formula recitata e sottoscritta davanti a due protonotai apostolici, ieri pomeriggio, in Cappella Paolina, dagli ‘addetti al conclave’. Tra loro cerimonieri pontifici, confessori, ma anche addetti alla sagrestia e alle pulizie, agli ascensori, e ancora medici e infermieri chiamati a dare assistenza ai 133 cardinali elettori che da domani pomeriggio si troveranno chiusi in Cappella Sistina, con il compito di designare il prossimo Papa.
L’IMPEGNO AL SEGRETO ASSOLUTO ‘IN PERPETUO’
Così si è proceduto al giuramento previsto dalla costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis” che impegna al ‘segreto assoluto’ durante i giorni del Conclave e anche “in perpetuo”, per sempre, sui ‘lavori in corso’ e in particolare su ciò che riguarda “le operazioni connesse con l’elezione” del Papa. E ancora: si chiede di rispettare il divieto dell’uso di strumenti di registrazione audio e video, il tutto “pena la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica”, ovvero si viene scomunicati immediatamente, in automatico, senza che ci possibilità di ‘difesa’ o che si venga avvertiti con lettera della pena ricevuta.
CHI HA GIURATO
Il giuramento è stato fatto da “tutti coloro che saranno addetti al prossimo Conclave, sia ecclesiastici che laici, approvati dal cardinale camerlengo e dai tre cardinali assistenti”. In dettaglio, oltre al segretario del Collegio cardinalizio e al maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Diego Ravelli, erano presenti alla cerimonia 7 cerimonieri pontifici; l’ecclesiastico scelto dal cardinale che presiede il conclave, perché lo assista nel proprio ufficio; due religiosi agostiniani addetti alla Sagrestia Pontificia; i religiosi di varie lingue per le confessioni; i medici e gli infermieri; gli addetti agli ascensori del Palazzo Apostolico; il personale addetto ai servizi della mensa e delle pulizie; il personale della Floreria e dei Servizi tecnici; gli addetti al trasporto degli elettori da Casa Santa Marta al Palazzo Apostolico; il colonnello e un maggiore del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, addetti alla sorveglianza vicino alla Cappella Sistina; il direttore dei Servizi di sicurezza e della Protezione civile dello Stato della Città del Vaticano con alcuni suoi collaboratori.
Dopo essere stati istruiti sul significato del giuramento, tutti hanno pronunciato e sottoscritto personalmente la formula prevista, davanti al cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, e due protonotari apostolici come testimoni.
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