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Sophie Codegoni: “Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura”


ROMA –  “Ovunque io andassi, lui lo sapeva e mi mandava la foto di dove ero. Sapeva tutto. Mi scriveva: ‘put.. ti tolgo la bambina’. C’era gente che mi controllava fuori dalla mia porta di casa”. E non solo: “Mi mandava messaggi dicendomi che si sarebbe impiccato e che sarebbe stata tutta colpa mia. Oppure mi mandava un video con il suo volto pieno di sangue (finto) ma che mi scioccava terribilmente”.

Sophie Codegoni, in un’intervista al Corriere della Sera, parla dopo che la Cassazione ha confermato il divieto di avvicinamento per il suo ex Alessandro Basciano nell’ambito dell’inchiesta per stalking. Il dj era stato arrestato lo scorso novembre per atti persecutori e rilasciato dopo poco meno di 48 ore. Ora dovrà indossare il braccialetto elettronico: non potrà stare ad una distanza inferiore ai 500 metri dai luoghi frequentati dalla modella, madre di sua figlia. Nella misura è compreso anche il divieto di comunicare con lei. L’accertamento di una violazione o il rifiuto del dispositivo potrebbero portare a un aggravamento della misura cautelare e far scattare i domiciliari.

I due si erano conosciuti al Grande Fratello Vip nel 2021 (lei aveva 19 anni e Basciano 31, ndr) poi la convivenza a Roma lontani dalla famiglia di lei e dagli amici, la nascita della loro bimba Celine Blue nata nel 2023 e poi l’inizio dell’inferno. La modella 23enne sottolinea: “Mi diceva sempre: ‘Io devo essere la tua priorità, qualunque cosa tu stia facendo, se io ti chiamo devi mollare tutto, se ti telefono mentre cambi il pannolino alla bambina, tu devi lasciar perdere e rispondermi. E se non mi rispondi al primo squillo, faccio un casino'”.

“Lo scorso novembre ha aggredito e spaccato la macchina ai miei amici- dice Codegoni- Mi chiama e mi dice: ‘Ho appena ammazzato di botte il frocio tuo amico, ora arrivo e ammazzo a anche te’. Sono arrivata al limite. Ho perso 10 kg e ho detto stop. In tanti mi hanno detto: ‘Non ti vogliamo più vedere, perché stai rovinando la vita a tutti’. E così sono tornata a denunciare”.

L’influecer oggi vive con un orologio speciale sempre al polso: “Me l’hanno dato i carabinieri, lo scorso dicembre, in virtù della mia situazione di vittima di stalking. Grazie a questo le forze dell’ordine sanno dove sono e se clicco un tasto arrivano le pattuglie. Mi sento più tutelata e protetta con questo. Prima che arrivasse, avevo preso un bodyguard, ma non ce la facevo più economicamente a sostenere i costi. Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura”.
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