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“Salviamo Gaza”: da Monte Sole l’appello per una manifestazione nazionale


BOLOGNA -Una manifestazione nazionale Pro Gaza per fare pressing per la pace al governo italiano e alla comunità internazionale. L’appello arriva da Monte Sole, che si candida come location per ospitarla, con la convinzione che la memoria di quanto accadde in queste terre nel 1944- l’eccidio comunemente noto come “strage di Marzabotto”- porti a dire “mai più” alla guerra.

Il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto, come aveva annunciato la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi il 25 aprile, durante le celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, lancia l’appello per convocare una manifestazione nazionale che chieda al Governo italiano e alla comunità internazionale “di agire con tutti gli strumenti politici, diplomatici ed economici di porre fine della violenza, di far tacere le armi e di fermare la deportazione nella Striscia di Gaza dove il massacro di civili sta assumendo la portata di un genocidio”. Ma anche di liberare ostaggi e prigionieri, di garantire assistenza alla popolazione civile e di riconoscere lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele, “nel rispetto dei diritti di entrambi”.

PRIMA RIUNIONE OPERATIVA LUNEDÌ 12 MAGGIO IN COMUNE A MARZABOTTO

Il Comitato si rende disponibile ad ospitare a Monte Sole una prima riunione, il 12 maggio alle 18 nella sala consiliare del Comune di Marzabotto (con possibilità di collegamento da remoto), per avviare un coordinamento operativo.

IL TESTO DELL’APPELLO

Nel frattempo viene diffuso il testo dell’appello per indire la manifestazione nazionale al grido di “Salviamo Gaza e la popolazione palestinese”. Nell’incipit dell’appello si legge: “Da Monte Sole-Marzabotto la tragedia di Gaza assume in pieno il volto dei bambini uccisi a migliaia nelle case, nelle tende, nelle strade, negli ospedali della Striscia. Il Governo israeliano va fermato. La violenza va fermata. Non è più possibile assistere silenti alla spirale di violenza e di violazioni del diritto internazionale che da decenni si stanno ripetendo”. E se si è avuto “il coraggio e l’onestà di condannare l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre”, ora lo stesso va fatto per “la risposta del governo israeliano, che ha superato ogni limite ed ogni regola del diritto di difesa”.Nell’appello per la manifestazione nazionale per Gaza, Comune di Marzabotto e Comitato onoranze sottolineano che, “nonostante il rischio di violazione della Convenzione contro il genocidio, già denunciata dalla Corte internazionale di Giustizia, l’esercito israeliano prosegue senza sosta incursioni e bombardamenti sulla popolazione civile, a cui, inoltre, sono negati cibo, acqua, cure mediche e protezione”; si parla della “ferocia implacabile” e della “volontà di espellere la popolazione palestinese dalla Striscia” con una foga ora estesa “nelle città, nei campi profughi e nei villaggi della Cisgiordania, con continue azioni dell’esercito e dei coloni, assumendo, a tutti gli effetti, le caratteristiche, della pulizia etnica, vero e proprio crimine contro l’umanità, contro ogni norma, risoluzione e convenzione internazionale”. Intanto, “c’è una comunità internazionale lontana, inattiva, tollerante e silenziosa, capace solo di timide dichiarazioni, resa straordinariamente lenta e prudente nell’agire da opposti interessi, opportunismi, ambiguità, celati e malcelati disegni egemonici”. Gli Stati e i Governi democratici “hanno il dovere di fermare le violazioni del diritto internazionale e di proteggere la popolazione civile, con tutti i mezzi politici, diplomatici ed economici a sua disposizione”, si raccomanda invece da Monte Sole.

COSA SI CHIEDE

Per questo si chiede al Governo italiano e alle Istituzioni europee di sospendere la cooperazione militare e l’Accordo di associazione Ue-Israele “sino a quando non siano cessate le violazioni dei diritti umani e dell’occupazione”, di “ripristinare il sostegno all’Unrwa per l’assistenza ai profughi palestinesi” e “l’immediato riconoscimento dello stato di Palestina”.Da Monte Sole, teatro del più atroce degli eccidi nazifascisti, si sollecita anche la convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite assieme alla “fine ad ogni tipo di violenza, a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme, in Israele” e all'”immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza” accompagnato dalla liberazione degli ostaggi e dei prigionieri.”Da Marzabotto, da Monte Sole chiediamo di unirsi a noi in questo appello a tutte le persone e a tutte le organizzazioni che come noi sentono il dovere di fare tutto ciò che è in nostro potere per salvare vite, salvare civili, salvare bambini innocenti, salvare la pace e la convivenza tra palestinesi ed israeliani. Non possiamo convocarla da soli, possiamo però metterci a disposizione per un grande incontro di tutte le organizzazioni qui a Monte Sole per prepararla”. Conclude l’appello: “Quando avvennero le stragi qui nessuno poteva immaginarsi cosa stesse succedendo. È nostra precisa responsabilità oggi che sappiamo, fare tutto quel che possiamo per fermare lo sterminio di una popolazione innocente, proprio come i civili inermi che abitavano a Monte sole 80 anni fa”.

“LA MEMORIA DI QUEL CHE È SUCCESSO QUI FACCIA CESSARE TUTTE LE GUERRE”

La manifestazione nazionale “Salviamo Gaza” è stata lanciata da Monte Sole, la zona dell’Appennino bolognese dove si accanì la furia dei nazifascisti (770 vittime, 217 i bambini, 392 le donne e 132 gli anziani). Ma dovrebbe (vorrebbe) tenersi proprio a Monte Sole: “Sì, la partenza dovrebbe essere da lì, da qui”, conferma Valter Cardi, presidente del Comitato onoranze per i caduti di Marzabotto che assieme al Comune di Marzabotto ha lanciato oggi l’appello per organizzare la manifestazione. Quando? “Presto per dirlo, ma non arriveremo all’estate”, risponde Cardi. Domani il direttivo del comitato metterà in fila le prime idee e proposte e per il 12 maggio c’è la sala del Consiglio comunale di Marzabotto per riunire (anche da remoto) coloro che vorranno lanciarsi nell’impresa di organizzare l’evento.

CARDI: “DIVERSE DISPONIBILITÀ, DOMANI AGGIORNAMENTI”

“Ci sono delle disponibilità, ma ancora non ho conferma di niente”, dice Cardi senza spingersi nei dettagli e rinviando ad aggiornamenti che già “da domani” potrebbero far capire come andrà avanti il progetto.Monte Sole non vuole stare a guardare: già all’inizio dello scoppio della guerra in Ucraina si offrì come luogo per ospitare i tentativi di mediazione. Ora vuole dare uno spazio fisico a tutti coloro che vogliono esprimere pubblicamente la richiesta della fine del conflitto a Gaza. “Sulle modalità inizieremo a fare approfondimenti da domani”, specifica Cardi parlando alla ‘Dire’. La location è appunto già chiara e ‘sul piatto’: Monte Sole che lo scorso 25 aprile, per gli 80 anni della Liberazione, ha raccolto “20.000 persone, mai così tanti, uno dei più grandi successi della manifestazione”, evidenzia Cardi dando l’idea che, volendo, c’è ‘spazio’ per parecchie persone e presenze.”La partenza della manifestazione proponiamo che sia da Monte Sole perché la memoria di quello che è successo qui faccia cessare le guerre nel mondo. Monte Sole è come un faro illuminante: la memoria di quel che è stato fatto qui è quella che ci spinge a dire che mai più deve risuccedere. E questo luogo ha insieme un interesse nazionale e internazionale”, insiste Cardi in attesa fiduciosa di adesioni alla proposta di mobilitazione.
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