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A Modena un trapianto robotico di emifegato: è il primo al mondo


BOLOGNA – Per la prima volta al mondo è stato eseguito al Policlinico di Modena un trapianto di emifegato con approccio totalmente robotico. Il traguardo è stato tagliato lo scorso 15 febbraio, con un intervento chirurgico su un uomo di 62 anni affetto da un grave tumore del fegato. Il paziente oggi sta bene ed è stato dimesso dall’ospedale appena cinque giorni dopo l’operazione. I dettagli sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa al Policlinico di Modena, alla presenza tra gli altri del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, del direttore generale del Policlinico, Luca Baldino, del rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro, e la vicesindaca di Modena, Francesca Maletti.

LA TECNICA USATA

La tecnica su cui si è basato il trapianto, chiamata split, permette di ottenere di fatto due organi funzionanti da un unico fegato intero: un segmento laterale sinistro, utile per un trapianto su un bambino; e un lobo destro allargato, per un ricevente adulto. Lo sviluppo di questa tecnica a Modena è stato reso possibile proprio dall’esperienza maturata al Policlinico con la chirurgia robotica, grazie al team guidato da Fabrizio Di Benedetto, direttore della Chirurgia oncologica e trapianti di fegato dell’azienda ospedaliero-universitaria di Modena, che ha implementato l’uso di questa tecnologia nel campo della chirurgia oncologica del fegato, del pancreas e delle vie biliari, e anche nel trapianto di fegato da donatore vivente. “La chirurgia robotica permette di ridurre le dimensioni dell’incisione chirurgica, ingrandire la visuale operatoria simile a quella di un microscopio e annullare il tremore fisiologico della mano grazie al braccio robotico che sostiene gli strumenti”, spiega la Regione. Già nel 2024, per la prima volta in Italia e tra i primi tre casi al mondo, a Modena era stato eseguito un trapianto di fegato con tecnica robotica mini-invasiva.

“Abbiamo avviato il programma di approccio robotico per il trapianto di fegato da un anno, eseguendo il terzo caso al mondo di trapianto di fegato intero- spiega Di Benedetto- e ad oggi questa tecnica rappresenta già circa il 10% della nostra attività. Ci aspettiamo di confermare i benefici ottenuti dalla chirurgia mini-invasiva anche nell’ambito dei trapianti, riducendo la degenza ospedaliera e migliorando la ripresa post-operatoria dei pazienti”. In Oriente, sottolinea ancora il chirurgo, “è stata maturata l’esperienza dell’utilizzo di una porzione del fegato donata da un donatore vivente, mentre nel caso recentemente eseguito ci troviamo di fronte a una condizione ancor più particolare”. Il fegato donato, infatti, “è stato infatti diviso in due parti indipendenti- sottolinea Di Benedetto- una destinata ad un ricevente pediatrico e l’altra assegnata al paziente in lista d’attesa al Centro trapianti di Modena”. Quello raccontato oggi “è un ulteriore, straordinario esempio della sanità pubblica e universalistica che vogliamo tutelare e difendere- commentano de Pascale e Fabi- un bene comune, a disposizione di tutte le cittadine e i cittadini dell’Emilia-Romagna, capace di curare in modo eccellente e di rispondere ai bisogni di salute di ciascuno, in ogni fase della vita e in ogni circostanza, dalla più semplice alla più complessa. Esempi come questo dimostrano l’importanza di un intero sistema fatto di professionisti di straordinarie competenze, di strutture e tecnologie all’avanguardia e di una ricerca che non si ferma mai. Un risultato, quello ottenuto dal Policlinico, reso possibile solo nella sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo come cittadini e cittadine”.

Proprio la Regione ha finanziato i programmi del Policlinico di Modena sul prelievo di fegato e rene da donatore vivente con tecnologia robotica e il trapianto di rene robotico. Nel complesso in Emilia-Romagna nel 2024 sono stati trapiantati 505 organi e 335 sono stati i donatori (10 in più rispetto all’anno precedente), di cui 202 effettivamente utilizzati (in leggera flessione). Nel primo trimestre del 2025, sono 82 i donatori segnalati e 53 quelli utilizzati (due in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Sono in crescita sia i trapianti, con 141 già effettuati nel 2025 (+10), sia i prelievi di cornee (607, cioè 44 in più). Oltre il 40% dei pazienti trapiantati proviene da fuori regione, come una gran parte delle persone in lista d’attesa. Ad oggi sono in tutto 1.520 i pazienti che aspettano il trapianto in Emilia-Romagna: 75 di cuore, 27 di polmone, 148 di fegato, 1.262 di rene, sei di pancreas e due di intestino.
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